Finisce il lockdown in Olanda, riaprono i negozi ma i contagi restano alti. E monta la protesta
Il governo olandese ha deciso di allentare le norme anti Covid in vigore dallo scorso 19 dicembre quando in tutto il Paese è stato introdotto un vero e proprio lockdown per far fronte al preoccupante aumento dei contagi. Da oggi infatti, come annunciato in conferenza stampa dal premier olandese Mark Rutte e dal ministro della Salute Ernst Kuipers riaprono le scuole secondarie e le università, serrande alzate anche per i negozi che non vendono beni essenziali e di prima necessità. Dunque ritornano al lavoro parrucchieri, saloni di bellezza e centri massaggi, le cosiddette attività di contatto. Inoltre è stato eliminato l'obbligo di quarantena per chi ha la terza dose di vaccino e viene in contatto diretto con un positivo: se asintomatico basterà un tampone molecolare negativo dopo 5 giorni.
Si tratta di una decisione che giunge dopo i dati registrati nelle ultime settimane che segnano un calo dei contagi, anche se minimo, così come dei ricoveri in ospedale. Dati che fanno segnare una ripresa per il Paese che ha trascorso tutte le festività natalizie in lockdown ma la curva dei contagi non può dirsi ancora raffreddata: negli ultimi giorni la media dei nuovi contagi giornalieri oscilla sempre intorno ai 75-80 mila al giorno. Per questo Rutte ha spiegato che è ancora troppo presto per riaprire i bar e i ristoranti. Notizia che ha spinto centinaia di commercianti ad annunciare nuove proteste nei prossimi giorni: i proprietari di bar e ristoranti hanno annunciato di voler sfidare le autorità aprendo ugualmente le loro porte innescando l’ira di diversi sindaci che hanno preannunciato un loro intervento. In Olanda negli ultimi mesi è montata la protesta tra i no vax che hanno organizzato una serie di manifestazioni in diverse città come Amsterdam, L’Aia, Delft ed Emmen.