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Filippine: politico fotografa il killer che sta per ucciderlo

Politico filippino fotografa moglie e figlie durante i festeggiamenti di capodanno. Nello scatto riprende anche il killer che, pistola in mano, sta per ucciderlo. Arrestato l’assassino.
A cura di Cristian Basile
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fotoassassinio

Una storia tanto surreale quanto tragica e cruenta ci giunge dalle Filippine e precisamente dalla capitale Manila, città logorata dalla sovrappolazione (è la città con la più alta densità abitativa al mondo), dal traffico e dalla criminalità. E' la notte di Capodanno, c'è confusione, dappertutto risuonano spari e fuochi d'artificio e moltissime persone scendono in strada per salutare l'anno nuovo. Tra di loro c'è Reynaldo Dagsa, 35 anni, membro del consiglio comunale di Barangay, il quale sceso da casa con la propria famiglia per festeggiare, decide di immortalare l'evento con la sua macchina fotografica; inquadra sua moglie e le sue due figlie, scatta la foto, l'ultima della sua vita.

Dietro di loro, con un berretto rosso, nascosto dietro ad un automobile, un uomo con una pistola prende la mira e spara. Dagsa cade a terra ferito alla testa, la moglie e i figli, sotto shock, riescono a chiamare i soccorsi, ma per il 35enne non c'è niente da fare: caricato in ambulanza muore durante il trasporto in ospedale. Nella sua fotografia, però, restano impressi quegli ultimi fatali istanti, che inchioderanno il suo sicario.

La fotografia campeggia sul Daily Inquirer, il quotidiano più venduto del paese. Immediatamente giungono alla redazione ed alla polizia centinaia di segnalazioni che riconoscono l’assassino. Si tratta di Michael Rollon già noto alle forze dell’ordine, e secondo i giornali locali, uscito dal carcere su cauzione, pochi giorni prima di uccidere Dagsa. Secondo la Polizia il movente è stato la vendetta: Reynaldo Dagsa, infatti, aveva richiesto il suo arresto e la sua detenzione in carcere. Rollon,approfittando delle confusione della notte di capodanno sperava di vendicarsi e di dileguarsi con facilità. Ma l'ultima foto di Dagsa, lo ha consegnato alla giustistia.

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