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Filippine, imprenditore italiano ucciso a colpi di pistola: Andrea Guarniero aveva 49 anni

Giallo nelle Filippine dove Andrea Guarnieri, 49enne originario di Padova, è stato ucciso da due uomini armati in un agguato nella sua casa di Dauin, dove viveva dal 2014 con la moglie e il figlio per intraprendere la carriera di imprenditore immobiliare. Avvisati i carabinieri, mentre le indagini sono in corso per scoprire il movente e la dinamica del delitto.
A cura di Ida Artiaco
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Andrea Guarniero.
Andrea Guarniero.

Freddato con colpi di pistola nella sua casa. È giallo nelle Filippine per l'omicidio di Andrea Guarnieri, 49enne di origine padovana, che dal 2014 viveva nel paese asiatico dove aveva cominciato la sua carriera da imprenditore immobiliare. Lì aveva conosciuto la moglie, con la quale ha avuto un bambino che oggi ha 9 anni. L'uomo, classe 1970, è stato ucciso nella città di Dauin verso le 17:30 di ieri, ora locale, l'una di notte in Italia, quando due uomini armati, secondo quanto raccolto dalle autorità locali e riportato ai carabinieri, hanno fatto irruzione nel suo appartamento, mentre lui insieme alla sua famiglia, moglie, figlio e due cognate, stava guardando la tv, e hanno sparato all'impazzata. Fatali le ferite che ha riportato alla testa: quando è arrivato in ospedale era già troppo tardi e i medici non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso. I killer sarebbero poi fuggiti a bordo di una motocicletta, come riporta la stampa locale.

Andrea era nato e cresciuto a Padova, aveva frequentato il liceo Tito Livio, poi si era laureato in Scienze Politiche. I militari hanno informato il fratello, Daniele, che abita ancora nella città del Santo e che è titolare di un’azienda, la Multichimica a Mestrino. Secondo quest'ultimo sarebbe da escludere la rapina come movente del delitto. "Mio fratello è stato freddato con due colpi di pistola da due killer – ha dichiarato -. È stata un'esecuzione, forse l'acquisto recente di un terreno aveva dato fastidio a qualcuno. Ad agire non è stata la criminalità comune". Di recente la vittima aveva lanciato insieme a un socio padovano il progetto di un resort, ma era anche molto attivo sul fronte del sociale: a casa sua, infatti, riceveva medici e dentisti con cui ha avviato anche progetti umanitari per la salute dei bambini del posto. Della vicenda è stata informata l'ambasciata italiana a Manila così come la Farnesina, anche se le indagini continuano a essere affidate alle autorità locali.

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