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Filippine, giornalista ucciso dai militari: è il 19esimo da quando c’è presidente Duterte

Ronnie Villamor, giornalista freelance filippino, è stato ucciso lo scorso sabato in uno scontro a fuoco con i militari. La ricostruzione dell’incidente fornita dalle autorità militari non convince però l’Unione nazionale dei giornalisti delle Filippine. Villamor è il 19esimo giornalista che perde la vita mentre svolge il suo lavoro da quando, nel 2016 è entrato in carica il presidente Rodrigo Duterte.
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Il nome di un altro giornalista si aggiunge alla lista dei professionisti dell'informazione che hanno perso la vita in modo violento da quando Rodrigo Duterte è stato eletto presidente delle Filippine nel 2016. Ronnie Villamor, 50 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco durante uno scontro con i soldati lo scorso sabato, 14 novembre, nella città di Milagros.
Raggiunto in un'intervista telefonica dal sito Rappler il capo della polizia di Milagros, il maggiore Aldrin Rosales, ha dichiarato che il giornalista freelance è stato colpito intorno alle 13:30. Secondo la ricostruzione fornita da Rosales, l'esercito era impegnato nella ricerca di 5 uomini armati nella zona dopo aver ricevuto una "soffiata" da un impiegato. I soldati avrebbero identificato tra i sospettati proprio Villamor che al momento era armato e guidava una motocicletta.
Come dichiarato nel rapporto di polizia: "Le truppe operative gli hanno ordinato di fermarsi, ma il sospetto ha tirato fuori la sua arma e l'ha puntata verso di loro, avvertendo il pericolo imminente le truppe hanno sparato".
Il corpo del giornalista è stato portato direttamente alle pompe funebri di San Lorenzo nello stesso comune per l'autopsia. La polizia ha riferito di aver recuperato una pistola calibro 45, un caricatore con 7 proiettili, una fondina, una borsa a tracolla marrone, un orologio nero e un telefono.

L'Unione nazionale dei giornalisti delle Filippine ha però contestato la versione di polizia e militari e ha riferito che Villamor stava cercando di indagare su una disputa territoriale in uno dei quartieri della città quando è stato bloccato dai soldati. Villamor è il quarto giornalista assassinato a Masbate dopo Joaquin Briones nel marzo 2017, Antonio Castillo nel giugno 2009 e Nelson Nedura nel dicembre 2003.

Chi è Rodrigo Duterte, presidente delle Filippine

Rodrigo Duterte è dal 2016 il presidente delle Filippine. Presente sulla scena politica del Paese dal 1988, dove è stato per 22 anni e 7 mandati consecutivi il sindaco della città di Davao, si è fatto notare sulla scena internazionale per le sue politiche molto dure e poco democratiche nella lotta contro consumatori e trafficanti di droga.

Le vittime della sua guerra alla droga sono aumentate bruscamente da quando è diventato presidente. Il governo ha riferito un numero di 6600 morti, mentre secondo i dati forniti dalla commissione filippina per i diritti umani, organo indipendente, gli omicidi arbitrari decisi senza senza un regolare processo legale, sarebbero almeno 27.000.

Duterte contro i giornalisti

Secondo i dati forniti dall'Unione nazionale dei giornalisti delle Filippine, Villamor è il diciannovesimo giornalista ucciso da quando Rodrigo Duterte è entrato in carica e il 191esimo dal 1986. La sua morte è seguita all'omicidio del giornalista Virgilio Maganes, reporter 62enne che lavorava per la stazione radio Dwpr. Era già sopravvissuto ad un attentato nel 2016 e il 10 novembre è stato ucciso con sei colpi di arma da fuoco da due uomini non identificati a bordo di una moto fuori dalla sua casa a Pangasinan.

Più conosciuto in Europa è il caso della giornalista e dissidente Maria Ressa, da sempre molto critica nei confronti della presidenza di Duterte, che nel 2016 ha fondato il sito di informazione e social news Rappler. Ressa è stata arrestata diverse volte a causa delle sue inchieste e attualmente è alle prese con diversi processi. Nel febbraio del 2019 era stata arrestata e rilasciata su cauzione con l’accusa di diffamazione per un’indagine giornalistica del 2012 in cui aveva raccontato del coinvolgimento di un ricco uomo d’affari in un traffico di droga ed esseri umani con la connivenza di un giudice del più alto tribunale delle Filippine. Condannata a 6 anni di carcere, la sentenza è stata poi sospesa per ulteriori verifiche. Oltre alla diffamazione, la giornalista dovrà affrontare anche le accuse per sospetta evasione fiscale legata al sito da lei fondato.

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