Filippine: centinaia di uomini armati attaccano carcere, oltre 150 detenuti evasi
Una vasta caccia all'uomo che vede impegnati centinaia di agenti è stata intrapresa dalle forze di polizia filippine dopo che alcune ore fa un assalto armato alla prigione di Kidapawan, nella provincia di Cotabato, nel sud del Paese asiatico, ha permesso a oltre 150 detenuti di evadere dalla struttura e dileguarsi. Come comunicato dalle autorità locali, si è trattato di un assalto studiato, pianificato nei dettagli e messo in atto da gruppi ribelli musulmani con un nutrito impiego di uomini e armi. All'assalto del carcere, avvenuto intorno alle 4, infatti avrebbero partecipato circa un centinaio di uomini armati.
I miliziani hanno ingaggiato una vera e propria battaglia con gli agenti della sicurezza, che erano in numero decisamente inferiore ma hanno resistito per ore. Alla fine, mentre gli agenti si sono asserragliati all'interno di una zona più sicura, i ribelli hanno aperto le celle favorendo l'evasione dei detenuti. "Hanno cercato di liberare i loro compagni in stato di detenzione", ha dichiarato ai media locali un portavoce delle forze di sicurezza filippine anche se non è chiaro quanti degli evasi avessero effettivamente legami con i combattenti islamisti.
Le autorità locali hanno comunicato che durante gli scontri a fuoco sei degli evasi e un agente sono stati uccisi. Per la responsabilità dell'azione il governo locale punta il dito contro una fazione dissidente del Fronte di Liberazione Islamico Moro, il gruppo islamico con il quale il governo è impegnato attualmente in negoziati di pace dopo anni di lotta. Il penitenziario infatti ospita otre 1.500 detenuti, tra cui alcuni appartenenti proprio al gruppo dei ribelli islamisti Combattenti per la libertà per la Libertà del Bangsamoro Islamico.