Fiamma Nirenstein è il nuovo ambasciatore di Israele in Italia

Fiamma Nirenstein è il nuovo ambasciatore di Israele in Italia. Ad annunciarlo è stato il primo ministro di Tel Aviv Benyamin Netanyahu, che ha indicato nell'ex deputata, scrittrice ed opinionista la nuova più alta rappresentante dello stato di Israele a Roma: "Sono convinto che Nirenstein – ha detto il premier – avrà successo nel rendere più profonde le relazioni tra Israele e Italia, un paese nostro stretto amico", ha detto il premier.
Dal canto suo la Nirenstein ha affermato: "Sono onorata e commossa e penso che questo sia un grande onore che Israele mi concede come un seguito naturale di quella che è la battaglia di una vita". Fiamma Nirenstein è nata il 18 dicembre del 1945 a Firenze da una famiglia ebraica. Laureata in Storia Moderna, la donna ha speso tutta la sua vita a favore dello stato ebraico, contro l’antisemitismo e contro la fondazione dello stato palestinese. Dal 1993 al 1994 è stata anche Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura a Tel Aviv. E' stata inviata dal Medio Oriente prima per La Stampa, Il Giornale e L’Occidentale.
Recentemente ha fatto piuttosto discutere la sua presa di posizione contro la scelta del Vaticano di riconoscere lo stato Palestinese. "La decisione di Francesco è stupefacente perché nell’enorme confusione in Medio Oriente creata dall’estremismo islamico sunnita e sciita in pieno combattimento, è elementare che si debba adottare un atteggiamento prudente. Gli Stati mediorientali si stanno disfacendo, e qui se ne vuole creare uno nuovo in cui non esiste la democrazia, si perseguitano i dissidenti e gli omosessuali, le donne sono oppresse, la coalizione di Governo include Hamas, un’organizzazione terrorista antisemita e anticristiana parte della Fratellanza Musulmana, vige la pena di morte, l’economia è interamente dipendente da interventi stranieri, e soprattutto è diffusa fino dalle scuole una cultura jihadista e di odio che spinge alla distruzione di Israele e alla glorificazione degli “shahid”, i “martiri" terroristi".