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La morte di George Floyd in Usa

Fermò la folla durante la morte di George Floyd, agente condannato per favoreggiamento in omicidio

Tou Thao in aula ha detto di non essere intervenuto perché presumeva che gli altri agenti sulla scena si stessero “prendendo cura” di Floyd. Per il giudice è colpevole perché ha persino impedito a un vigile del fuoco di Minneapolis fuori servizio di fornire l’assistenza medica di cui Floyd aveva bisogno.
A cura di Antonio Palma
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Un poliziotto statunitense che aveva partecipato indirettamente all’arresto di George Floyd è stato ritenuto colpevole di favoreggiamento in omicidio colposo di secondo grado in quanto aveva fermato la folla di persone che cercavano di intervenire durante il fermo mortale dell’uomo. Tou Thao quel terribile giorno del maggio 2020 prese parte all'arresto di Floyd, insieme ai colleghi Derek Chauvin, Thomas Lane e J. Alexander Kueng e anche se non intervenne direttamente sulla vittima, mantenne a distanza i passanti che volevano intervenire.

Nella sentenza di condanna, il giudice del Minnesota ha scritto che Thao "ha incoraggiato attivamente il pericoloso contenimento di Floyd da parte dei suoi tre colleghi" contrariamente al suo addestramento nel quale era indicato che quel tristemente famoso posizionamento con le ginocchia sul corpo dell’arrestato poteva causare asfissia fatale.

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"Come gli altri presenti, Thao ha potuto vedere la vita di Floyd svanire lentamente mentre il contenimento continuava", ha scritto il giudice nel verdetto, aggiungendo: "Eppure Thao ha preso la decisione consapevole di partecipare attivamente alla morte di Floyd: ha trattenuto gli astanti preoccupati e ha persino impedito a un vigile del fuoco di Minneapolis fuori servizio di fornire l'assistenza medica di cui Floyd aveva un disperato bisogno".

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Il procedimento giudiziario contro Thao, anche lui ormai già spogliato della divisa, è stato solo l'ultimo di una serie di processi relativi alla morte di Floyd, avvenuta durante un fermo di polizia e che ha poi scatenato proteste in tutto il mondo per la violenza della polizia Usa contro i neri.

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L’ex agente, che era già stato condannato a 3 anni e mezzo dal tribunale federale per aver violato i diritti civili di Floyd, era l'ultimo dei quattro ex poliziotti ancora in attesa di sentenza dopo le condanne di Derek Chauvin, Thomas Lane e J. Alexander Kueng. Thao infatti aveva respinto il patteggiamento e preferito affrontare il processo ritenendo di non essere responsabile della morte dell'afroamericano morto soffocato dopo essere stato immobilizzato pancia a terra col ginocchio suo collo da Derek Chauvin per circa dieci minuti.

Thao in aula ha detto di non essere intervenuto perché presumeva che gli altri agenti sulla scena si stessero "prendendo cura" di Floyd. “Mi son fidato di un veterano di 19 anni" ha sottolineato riferendosi ai suoi colleghi. Ora rischia una pena detentiva compresa tra 41 e 57 mesi.

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