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Ferme per neve e vento le ricerche di Daniele Nardi, Messner: “Poche speranze”

Sospese per maltempo le ricerche degli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard sul Nanga Parbat. “Purtroppo non c’è grande speranza di ritrovarli vivi. Sono quasi certo che siano morti travolti da una valanga di blocchi di ghiaccio che sono in cima allo sperone”, ha spiegato il famoso alpinista Reinhold Messner.
A cura di Enrico Tata
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Daniele Nardi
Daniele Nardi

Nevica e la visibilità è scarsa sul Nanga Parbat, la montagna himalaiana alta oltre 8mila metri dove sono scomparsi Daniele Nardi e Tom Ballard. Per questo al momento non sono possibili operazioni di ricerca e gli elicotteri non riescono a decollare. La situazione sembra sarà caratterizzata da maltempo per i prossimi due giorni: neve, vento e nuvole a bassa quota che renderanno complicatissime le ricerche dei due alpinisti.  "Siamo in contatto sia con gli alpinisti al campo base che con il governo pakistano per decidere come procedere, nelle giornate di oggi e di domani, con le ricerche di Daniele e Tom", spiegano i collaboratori di Nardi. I due, ricordiamo, sono dispersi da domenica sullo sperone Mummery della montagna pakistana, tra i 5mila e i 7mila metri d'altitudine.  "I piloti, con i permessi di volo approvati, sono in stand by dalle 5.30 di questa mattina ore pakistane poiché le condizioni meteo non permettono di partire", spiega ancora lo staff di Nardi.

Messner: "Ci sono poche speranze"

Secondo il famosissimo alpinista Reinhold Messner conosce benissimo il Nanga Parbat, la ‘Killer mountain", la montagna assassina. Là ha perso il fratello e secondo lui ci sono poche speranze per Nardi e Ballard: "Purtroppo non c'è grande speranza di ritrovarli vivi. Sono quasi certo che siano morti travolti da una valanga di blocchi di ghiaccio che sono in cima allo sperone. Se fossero in una tenda, o magari in un crepaccio, con un buon sacco a pelo, potrebbero resistere 10 giorni, forse due settimane. Il vero killer in queste situazioni è la disidratazione causata dall'alta quota. Si deve bere, e per bere si deve fondere la neve. Bisogna avere una buona scorta di bombolette di gas per il fornello", spiega Messner al Messaggero.

Intanto ieri non è riuscito partire neanche l'elicottero con a bordo alcuni droni perché, spiega lo staff di Nard, "l'agenzia privata Askari, che gestisce in concessione i voli degli elicotteri dell'esercito pakistano ha richiesto il pagamento anticipato dell'importante somma necessaria per i trasferimenti di personale dal campo base del K2 a quello del Nanga Parbat". L'ambasciatore italiano "ha provveduto concretamente e direttamente a gestire i pagamenti con l'aviazione pakistana di quanto richiesto da Askari per il volo degli elicotteri in attesa dei rimborsi assicurativi". Ma nel frattempo il meteo è peggiorato e neanche l'elicottero con i droni che dovrebbero perlustrare la montagna è riuscito a decollare.

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