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Fermato a 70 anni perché balla al mercato in Iran, zio Sadegh diventa eroe antiregime: “Dona felicità”

L’arresto dell’uomo e la chiusura di diverse pagine social che rilanciavano i suoi video, con l’accusa di aver violato la morale pubblica, ha trasformato “zio Sadegh” in un involontario eroe anti-regime degli iraniani.
A cura di Antonio Palma
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Fermato dalle autorità iraniane solo perché aveva osato ballare e cantare in strada, coinvolgendo passanti e negozianti e scatenando una ondata di felicità che non è piaciuta al regime teocratico di Teheran. È l’ennesima storia di repressione che arriva dal Paese mediorientale dove la temuta polizia morale questa volta ha preso di mira un arzillo settantenne, Sadegh Bagheri, e tutti quelli che condividevano i suoi video online sui social.

L’arresto dell’uomo la settimana scorsa, insieme alla chiusura di diverse pagine social che rilanciavano i suoi video, però ha trasformato “zio Sadegh” in un involontario eroe anti-regime degli iraniani. Da giorni infatti non si contano i video di iraniani apparsi sui social mentre imitano proprio le mosse dell’uomo cantando e ballando in strada al suo ritmo.

L’uomo in realtà era volto già molto noto nella città costiera di Rasht, nel nord dell'Iran, dove le sue performance nel mercato del pesce sono conosciute e attirano l'attenzione dei passanti che spesso girano intorno a lui e ai suoi amici pescivendoli, applaudendo al ritmo della musica e talvolta unendosi alla sua allegra danza.

A dar fastidio alle autorità teocratiche dell’Iran però il fatto che uno dei suoi video è diventato virale su Instagram negli ultimi mesi. Nel filmato si vede l’uomo attorniato da giovani che cantano e applaudono al suo ritmo mentre “zio Sadegh” batte i piedi, imita il lancio di arco e frecce e incoraggia la folla a unirsi a lui.

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La sua intenzione era solo quella di rendere felici le persone ma la scorsa settimana l’uomo e una decina di gestori di pagine social sono stati arrestati con l’accusa di aver violato la morale pubblica. Le autorità hanno inoltre preso il controllo degli account di queste persone e rimosso tutti i contenuti giudicati come “criminali”.

Il vice comandante della polizia della provincia di Gilan ha detto ai media locali che la polizia ha agito perché la distribuzione dei video della danza di Bagheri nel mercato di Rasht sui social media aveva “violato la morale pubblica” e “infranto le norme”. Per lo tesso motivo sono stati chiusi anche quattro negozi coinvolti nei canti e nelle danze.

L’ennesima repressione religiosa però ha scatenato una nuova ondata di proteste in Iran dove molti hanno visto l’arresto come solo l’ultimo esempio della diffusa intolleranza della repubblica islamica verso ogni tipo di manifestazione di felicità. Centinaia di persone hanno iniziato a pubblicare video sui social in segno di solidarietà all’uomo, riunendosi in gruppo con gli amici per imitare le canzoni e i passi di danza caratteristici di Sadegh.

“Che tipo di minaccia è? Non ha fatto del male a nessuno ma ha solo fatto sorridere le persone?” ha scritto qualcuno. “Perché le persone sono private della felicità?” ha aggiunto un altro. A seguito delle proteste, le autorità infine lo hanno rilasciato e revocato il divieto sull’account Instagram di Sadegh e hanno permesso che le sue precedenti esibizioni al mercato del pesce fossero nuovamente visibili.

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