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Ferguson: il poliziotto che ha ucciso il giovane nero era stato cacciato per razzismo

Darren Wilson, agente di polizia che ha sparato e ucciso il 18enne Michael Brown, era stato allontanato da un dipartimento di polizia anni fa perché coinvolto in episodi di razzismo.
A cura di D. F.
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Il nome di Darren Wilson, agente di polizia che ha sparato ed ucciso Michael Brown a Ferguson, un sobborgo di St Luoise, nel Missouri, non è nuovo agli ambienti antirazzisti statunitensi. Il poliziotto si era reso protagonista tre anni fa di una serie di episodi che crearono tensioni tra agenti bianchi e residenti neri nel dipartimento di Jennings, sempre nel Missouri. A causa di quelle tensioni il dipartimento venne smantellato, tutti gli agenti licenziati e successivamente venne riaperta una nuova centrale di polizia con uomini migliori e non collusi con episodi di razzismo.

Dopo quasi due settimane di proteste popolari si attendono le valutazioni del Gran Giurì, che impiegherà tuttavia almeno due mesi per decidere se incriminare Wilson per l'omicidio del 18enne Brown. I funerali del giovane si terranno oggi e la Casa Bianca invierà una delegazione composta da tre rappresentanti. Barack Obama, intanto, ha annunciato una revisione del programma per l'equipaggiamento della polizia statunitense, fino a questo momento dotata di molti armamenti e sistemi messi da parte dalle forze armate, tra i quali anche lancia granate: "Fra le altre misure adottate, il presidente ha chiesto una revisione per capire se questi programmi sono appropriati", ha dichiarato una fonte dell'Amministrazione, aggiungendo che la revisione riguarderà anche le modalità di addestramento dei poliziotti. Il timore, neanche tanto velato, è che i reparti di polizia risultino eccessivamente militarizzati.

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