Fbi conferma: “Clinton non verrà incriminata per il Mailgate”. Trump: “Sistema truccato”
A soli due giorni dalle elezioni presidenziali americane arriva un colpo di scena: il direttore dell'Fbi, James Comey, ha dichiarato che Hillary Clinton non verrà incriminata per il Mailgate e che le conclusioni del Federal Bureau of Investigation rimangono le medesime dello scorso 5 luglio. La Clinton era coinvolta in uno scandalo che riguardava l’uso esclusivo nei 4 anni in cui è stata segretario di Stato (2009-2013) di un server di posta privato, scandalo che sembrava essersi chiuso la scorsa estate, ma che pochi giorni fa era nuovamente scoppiato a causa di alcune email trovate nel computer di Anthony Weiner, marito del braccio destro di Clinton, Huma Abedin. Il 28 ottobre scorso, a 11 giorni dal voto, l'Fbi aveva quindi annunciato di aver trovato nuovo materiale e che avrebbe provveduto a indagare per comprendere se le nuove mail potevano in qualche modo riaprire l'inchiesta. "Durante l'intero processo di verifica di tutte le comunicazioni che sono state inviate o ricevute da Hillary Clinton mentre era segretario di Stato non sono emersi elementi per modificare le nostre conclusioni già espresse a luglio", ha dichiarato Comey.
Jennifer Palmieri, capo della comunicazione dello staff di Hillary Clinton, a seguito della notizia relativa alla mancata incriminazione ha commentato "Felice di vedere che (Comey) ha deciso, come eravamo certi, di non dover modificare le conclusioni cui era giunto a luglio. Siamo quindi contenti che tutta questa vicenda sia stata risolta". Raggiunto dalla comunicazione relativa all'inchiesta Fbi, lo sfidante Donald Trump, durante un comizio a Minneapolis, ha commentato: "E' un sistema truccato. E Hillary Clinton è protetta".
I sondaggi diffusi nelle ultime ore da Abc/Washington Post danno la Clinton in testa, con un distacco di 5 punti percentuali su Donald Trump: 48% a 43 per cento. Anche secondo Politico/Morning Consult la candidata democratica è avanti, ma di soli tre punti: 45% a 42 per cento.