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“Far volare aereo mezzo vuoto è una sciocchezza”: il boss di Ryanair contro l’addio al posto di mezzo

Secondo il numero uno di Ryanair Michael O’Leary, eliminare i posti centrali sugli aerei per favorire la distanza tra i passeggeri non avrebbe alcun tipo di effetto benefico e propone invece lo screening obbligatorio della temperatura in aeroporto e le maschere facciali per passeggeri ed equipaggio.
A cura di Antonio Palma
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Eliminare i posti centrali sugli aerei di linea per favorire la distanza tra i passeggeri “è solo una sciocchezza che “non avrebbe alcun tipo di effetto benefico", ne è convinto il numero uno di Ryanair Michael O'Leary che rigetta senza appelli la proposta avanzata da diverse compagnie e enti del settore per prepararsi alla nuova fase di convivenza col coronavirus anche nel trasporto aereo. “Stiamo dialogando con persone che sono sedute nelle loro camere da letto e si inventano restrizioni come eliminare i posti centrali che è solo una sciocchezza” ha spiegato infatti l'amministratore delegato di Ryanair in un'intervista con Reuters.

Secondo O'Leary, lasciare libero il posto di mezzo non permetterebbe in ogni caso la necessaria separazione di due metri tra i passeggeri, il che è comunque impossibile da garantire in altri punti sia prima di decollare sia durante i viaggi in quota. "Le persone vengono all'aeroporto ad esempio in treno senza distanziamento sociale e lo stesso avviene al check-in, ai controlli di sicurezza e anche gli aeroporti lo ammettono" ha sottolineato O'Leary ritenendo che la soluzione per ripartire possa essere un’altra.

Per la compagnia aerea irlandese sarebbe più utile l'introduzione di controlli obbligatori della temperatura e maschere per i passeggeri e l'equipaggio. “L'Europa dovrebbe guardare ai mercati asiatici in cui alcuni voli nazionali stanno riprendendo con lo screening della temperatura e le maschere facciali” ha affermato il Ceo di Ryanair, aggiungendo: "Questo mi sembra il metodo migliore di gestione”. Secondo lo stesso l'amministratore delegato della compagnia low cost, molti vettori stavano perdendo soldi anche prima della crisi e sicuramente dopo l’emergenza potrebbero non riuscire più a volare.

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