Fake news e teorie complottiste su Kate Middleton, la BBC: “Alimentate da campagne russe di disinformazione”
Il proliferare di fake news e teorie del complotto sulla salute della principessa Kate, che, dopo essersi sottoposta a un intervento all'addome, ha di recente annunciato in un video di avere un tumore, è stato alimentato da un gruppo legato a campagne russe di disinformazione sul web.
A dirlo è stata oggi, martedì 26 marzo, la Bbc, citando esperti di sicurezza che hanno parlato di una campagna coordinata, con molti account coinvolti che diffondevano anche contenuti contro il sostegno francese all'Ucraina.
Commenti e voci sul reale stato di salute della principessa del Galles, fino all'annuncio ufficiale, sono stati postati anche da normali utenti e pompati dagli algoritmi.
Ma Martin Innes, direttore dell'Istituto su Sicurezza, crimine e innovazione nell'intelligence della Cardiff University, ha rilevato anche i sistematici tentativi di gonfiare l'ondata di messaggi da parte di un gruppo di disinformazione russa ben identificato.
Un gruppo che, oltre ai messaggi su Kate, conduce campagne "per attaccare la reputazione della Francia, promuovere l'integrazione delle elezioni russe e denigrare l'Ucraina". Secondo quanto ha spiegato l'esperto, l'approccio consiste infatti nell'alimentare polemiche e dicerie già esistenti.
Come funzionano le campagne di disinformazione
Il team di Innes ha identificato picchi di messaggi sui social e condivisione simultanee di messaggi coerenti con una rete di falsi account. Molti dei profili che diffondevano false teorie su Kate erano stati creati a marzo. E hanno alimentato un account "master", a cui rispondeva una cascata di altri profili pronti a condividere i suoi post.
Frasi identiche, come "Perché questi big media vogliono farci credere che questi sono Kate e William?", a commento del video in cui i due principi di Galles sono stati sorpresi a fare la spesa, sono state postate contemporaneamente da più account. Un altro commento su Kate è stato condiviso allo stesso momento da 365 diversi profili su X.
Anche su Tik Tok molti account attivi nel diffondere voci sui reali erano appena stati creati. Non va inoltre dimenticato che le ambasciate britanniche a Mosca e Kiev hanno dovuto di recente smentire pubblicamente le voci girate sui media e social russi riguardo alla morte di re Carlo III.
Secondo Anna George, ricercatrice presso l'Internet Institute dell'università di Oxford, una delle caratteristiche della disinformazione russa è che non si cura molto del contenuto della narrativa diffusa, ma punta a seminare dubbi su quello che è vero o falso. L'obiettivo "è seminare confusione su quello in cui la gente può credere".