Fa un disegno contro la guerra in Ucraina, la 12enne Masha rinchiusa in un centro riabilitativo
Un disegno per dire no alla guerra. Siamo ad aprile 2022 e la guerra è iniziata da pochissimo: i bambini così come gli adulti fanno i conti con le immagini che giungono da Kiev e così quando un'insegnante chiede a Masha così come ai suoi compagni un compito a sostegno delle truppe di Mosca in Ucraina, la 12enne decide di disegnare le bandiere di Russia e Ucraina accompagnate da due scritte. La prima dice "No alla guerra" e la seconda "Gloria all'Ucraina": al centro una donna con un bambino, e missili che volano nella loro direzione.
Un disegno di speranza che però non è passato inosservato all'insegnante che ha evidentemente segnalato la cosa alla dirigenza scolastica. Da allora sia la piccola che il padre, Alexey Moskalev, che da solo si occupa della figlia 12enne sono stati interrogati a più riprese e, nel caso di Alexey, anche picchiati. Attirati dal disegno di Masha, sembra che gli agenti di sicurezza abbiano trovato numerosi contenuti contro la guerra postati sui social dall'uomo.
A quel punto i due, stando a quanto riportato dal giornale indipendente Meduza, hanno cambiato città, ma non è servito: l'1 marzo scorso padre e figlia sono stati individuati e arrestati dalla polizia. La 12enne è stata rinchiusa in un centro di riabilitazione mentre Alexey è stato portato in carcere, prima di essere posto agli arresti domiciliari in attesa del processo: è accusato di aver "screditato" l'esercito a Yefremov, una cittadina nella regione russa di Tula, a circa 240 km da Mosca.
L'uomo, papà single, ora rischia di perdere la patria potestà. Un tribunale della regione di Tula sta cercando, infatti, di limitare i diritti genitoriali dell'uomo. Svetlana Davydova, capo della commissione per gli affari minorili di Yefremov, ha detto che la famiglia di Masha è stata inserita in un registro di "famiglie in situazioni socialmente pericolose" dal 2022.
La piccola Masha, stando a quanto denunciato dall'organizzazione indipendente Ovd-Info, avrebbe dovuto lasciare il centro, ma "le autorità si rifiutano di rilasciarla".“Non riusciamo a sapere nulla su Masha dal 1 marzo – spiegano gli attivisti – la direzione del centro e il suo direttore non ci danno alcuna informazione su di lei, ignorano tutte le richieste e ci dicono di smettere di scrivere di Masha Moskalev”.