Fa sesso durante un viaggio di lavoro e viene ferita, l’azienda dovrà risarcirla
Ha avuto un rapporto sessuale durante un viaggio di lavoro ed è stata ferita. Un'impiegata pubblica in Australia, però, non sarà sottoposta a provvedimenti disciplinari, anzi: l'azienda dovrà risarcirla per i danni subiti. La vicenda si è svolta a Sidney, in Australia: dopo cinque anni di intensa battaglia legale, la donna ha vinto la causa e avrà diritto a un risarcimento, secondo quanto stabilito, in seduta plenaria, dalla Corte Federale della capitale capitale australiana. La Corte, infatti, ha respinto un appello della società di assicurazione infortuni sul lavoro , secondo cui le attività intime della donna in un motel non avevano nulla a che vedere con la sua attività lavorativa.
La donna ha invitato un amico nel motel prenotato dall'agenzia del governo per cui lavorava: tale causa avrà conseguenze significative per i datori di lavoro della dipendente dell'ufficio, in quanto mette in chiaro i limiti delle loro responsabilità verso i lavoratori. La donna era stata mandata in missione a un ufficio regionale, nel 2007. Nella stanza prenotata dal datore di lavoro, l'impiegata ha invitato un suo amico, con il quale ha avuto sesso. Durante l'intimità, un portalampada di vetro si è staccato dal muro e ha colpito in pieno volto la donna, la quale ha riportato ferite al naso e alla bocca.
L'incidente le ha provocato ansia e depressione, patologie che l'hanno resa inabile al lavoro: la società assicuratrice ha ribadito la mancanza di responsabilità del datore di lavoro per l'incidente verificatosi, in quanto non previsto nella mansione lavorativa. I giudici, però, non hanno sentito ragioni e hanno favorito la donna, stabilendo che l'attività sessuale fosse "lecita".