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F35 in fiamme in fase di decollo, sospesi voli addestramento in Usa

Ancora problemi per gli F35: gli Stati Uniti hanno sospeso tutti i voli di addestramento con il modello A in dotazione all’Air Force dopo che il pilota di un caccia è stato costretto ad annullare la procedura di decollo per un principio di incendio.
A cura di Susanna Picone
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Ennesimo problema tecnico per gli F35. Gli Stati Uniti hanno dovuto sospendere tutti i voli di addestramento con il modello A in dotazione all'Air Force, dopo che il pilota di uno dei caccia Joint Strike Fighter è stato costretto ad annullare la procedura di decollo per un principio di incendio, dopo aver perso alcuni pezzi sulla pista della base di Eglin, in Florida. La notizia è stata riportata dal Washington Post. L'aeronautica americana ha anche aperto un'inchiesta per appurare i motivi dell'incidente al velivolo prodotto della Lockheed Martin, di cui l'Italia ha in programma di acquistare fino a 60 esemplari del modello A e 30 del modello B. Secondo il Washington Post, si tratta del secondo problema in poche settimane allo stesso modello di F-35: prima del principio di incendio, un pilota aveva riscontrato una perdita d'olio e l'Aeronautica aveva sospeso gli addestramenti per effettuare verifiche.

Il ministro della Difesa Roberta Pinotti sugli F35

L’ennesimo problema agli F35 è coinciso con la visita del ministro della Difesa italiano, Roberta Pinotti, a Washington, dove ha incontrato il capo del Pentagono Chuck Hagel. Un incontro durante il quale la questione degli F35 non è stata affrontata nello specifico: “Abbiamo discusso solo del Libro Bianco del nostro governo – ha spiegato Pinotti – ed è da lì che discenderanno le decisioni da prendere sulla base dei rischi sul fronte della sicurezza e delle spese”. E quindi anche le decisioni sui sistemi d’arma di cui si ha bisogno. Recentemente in Parlamento il ministro Pinotti ha ribadito che il programma di acquisto degli F35 resta sospeso fino a che il lavoro sul piano difesa del Governo non sarà finito. Pinotti ha anche spiegato che l'Italia resta per ora ferma ai sei velivoli per i quali i contratti sono già stati firmati, ventilando però i rischi per lo stabilimento di Cameri conseguenti a un eventuale stop della produzione.

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