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Exxon Mobil sotto inchiesta negli Usa: “Ha mentito sui rischi dei cambiamenti climatici”

Il procuratore generale di New York starebbe indagando sull’azienda petrolifera con l’accusa di aver mentito sugli effetti del cambiamento climatico ingannando i suoi investitori.
A cura di Antonio Palma
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La multinazionale petrolifera Exxon Mobil sarebbe finita nel mirino delle autorità finanziarie Usa per aver mentito all’opinione pubblica e agli investitori sui pericoli legati ai cambiamenti climatici connessi all’attività estrattiva dell’azienda. È quanto rivela oggi riporta il New York Times, secondo il quale il procuratore generale di New York, Eric Schneiderman, avrebbe inviato ai vertici del gruppo un mandato di comparizione. Secondo il quotidiano statunitense, le indagini riguarderebbero in particolare il periodo che va dalla fine degli Anni '70 a tutti gli anni '80 durante i quali per l'accusa Exxon Mobil avrebbe cercato in vari modi di contrastare le conclusioni a cui la scienza sul clima stava giungendo. Il reato ipotizzato sarebbe quello di falsità di rappresentazione della situazione aziendale, un reato finanziario che avrebbe indotto molti investitori in una valutazione sbagliata sui possibili rischi che derivano dalla necessità per il gruppo di limitare nel tempo l'uso di combustibile fossile.

La procura di New York avrebbe già chiesto all'azienda di fornire una vasta serie di documenti, tra cui le carte sui conti dell'azienda e persino le email di molti dei manager. È la prima volta che una delle cosiddette "Sette sorelle" diventa oggetto di un'indagine di questo tipo e c'è già chi ipotizza un similitudine con le grandi battaglie condotte negli Stati Uniti contro le aziende produttrici di tabacco che per anni hanno negato che il fumo fosse nocivo. Del resto il procuratore newyorchese che avrebbe avviato le indagini, Eric Schneiderman, è già noto in patria per le sue battaglie contro altri colossi essendo stato il principale accusatore delle grandi banche di Wall Street nella crisi finanziaria del 2007-2008.

L'azienda, che opera in tutto il mondo con diversi marchi di distribuzione, da parte sua rigetta con forza ogni accusa. Il vice presidente per le relazioni pubbliche, Kenneth P. Cohen, infatti ha sottolineato che la società ha sempre sposato le conclusioni degli scienziati sul clima fin dagli Anni '70, pubblicando decine di rapporti scientifici sull'argomento e svelando tutti i rischi finanziari collegati agli investitori. La battaglia legale è solo iniziata.

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