Europa, sempre più forti i partiti di estrema destra
Continua in Europa la preoccupante crescita di consensi dei partiti di estrema destra. Dopo gli importanti successi in Italia, Francia, Ungheria, Belgio, Svezia e Svizzera, l'ultimo paese a registrare l'avanzata delle forze populiste è stato la Finlandia dove, lo scorso fine settimana, il partito dei "Veri Finlandesi" ha raggiunto il 19% dei voti, convertendosi nel terzo partito politico del Paese.
Diventando sovente, portatori di un discorso politico xenofobo e razzista in un epoca di crisi economica, la maggior parte dei partiti di estrema destra stanno fomentando l'odio verso gli immigranti e verso le altre minoranze per aumentare i propri consensi. Proprio la crisi economica è stata la rampa di lancio di questi partiti che, infatti, proprio negli ultimi anni stanno diventando sempre più protagonisti della scena politica europea. Se in Italia il leader della Lega Nord, Umberto Bossi, invita "gentilmente" gli immigrati ad andarsene "fora da i ball", anche i partiti populisti del resto d'Europa lanciano messaggi che da soli dovrebbero bastare ad allarmare l'Europa moderata.
La nuova estrema destra europea approfiddando delle inquietudini dei cittadini e di un crescente disagio sociale sta estendendo la sua influenza su governi nazionali e istituzioni dell'Unione. In Ungheria il "Movimento per un'Ungheria Migliore", conosciuto come "Jobbik", terzo partito del paese, sta diventando famoso per le sue posizioni politiche antisemite, per gli attacchi ai gitani, agli omosessuali ed agli immigranti. Lo scorso giugno l'onda di consensi dell'estrema destra ha raggiunto l'Olanda ed il Belgio.
In Olanda il "Partito della Libertà" di Geert Wilders ha raggiunto il 15,5% dei voti: il gruppo politico di Wilders, noto xenofobo, chiede la registrazione dei cittadini per gruppi etnici, la diminuzione degli immigranti provenienti dai paesi arabi, l'eliminazione dell'appoggio statale ai programmi di lotta contro il cambiamento climatico e l'instaurazione di una norma che preveda la conoscenza del fiammingo per accedere ai servizi statali. Anche se il partito di Wilders appoggia il Governo conservatore, non fa parte dello stesso.
In Belgio, il partito ultranazionalista del Paese, il Vlaams Belang, esige l'indipendenza della regione fiamminga dal Paese e l'imposizione di stretti limiti sull'immigrazione, rifiutando completamente il concetto di multiculturalismo. In Francia le elezioni cantonali di marzo hanno dato un grande appoggio a Marine Le Pen ed al suo "Fronte Nazionale". Nonostante la bassa affluenza alle urne, il suo gruppo ultranazionalista ha raggiunto il 10% dei voti. Il Fronte Nazionale esige un "ritorno ai valori tradizionali" (limitare gli aborti, aiuti economici alle casalinghe), il distaccamento dall'Unione Europea, la promozione di una politica economica protezionista, chiedendo inoltre di proibire l'immigrazione di persone dal Nord Africa e dai paesi arabi.