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Etiopia, bombardato un mercato pieno di famiglie: decine di morti

È di decine di vittime il bilancio di un attacco aereo che è stato condotto su un mercato affollato in un villaggio nella regione del Tigrai in Etiopia, a Togoga: operatori sanitari – che a fatica sono riusciti a raggiungere il luogo della tragedia – hanno parlato di oltre 80 morti tra i civili, ma si tratta di un dato ancora non ufficiale visto che altre fonti parlano di 43 vittime.
A cura di Davide Falcioni
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È di decine di vittime il bilancio di un attacco aereo che è stato condotto su un mercato affollato in un villaggio nella regione del Tigrai in Etiopia, a Togoga: operatori sanitari – che a fatica sono riusciti a raggiungere il luogo della tragedia – hanno parlato di oltre 80 morti tra i civili, ma si tratta di un dato ancora non ufficiale visto che altre fonti parlano di 43 vittime. Il raid è avvenuto in un mercato della città verso le 13 ora locale di ieri. Il portavoce dell’esercito etiope, il colonnello Getnet Adane, non ha confermato né smentito quanto accaduto. Tre operatori sanitari hanno riferito alla Reuters che l’esercito etiope avrebbe impedito alle ambulanze di raggiungere la zona: sei mezzi di soccorso con a bordo 20 operatori sanitari sarebbero stati fermati dai militari a un posto di blocco mentre tentavano di raggiungere le vittime, circostanza che tuttavia è stata categoricamente smentita dallo stesso Getnet Adane. Intervistata da Reuters una donna ha raccontato che il marito e i figli sono rimasti feriti: "Non abbiamo visto l'aereo ma abbiamo sentito le esplosioni e siamo scappati. Subito dopo siamo tornati indietro per cercare i feriti e verificare se ci fossero stati dei morti". La testimone ha aggiunto che in quel momento il mercato era pieno di famiglie e – pur non quantificandole con esattezza – le vittime sono state certamente molte.

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Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nell'informativa alla Camera in vista del Consiglio europeo, ha commentato l'accaduto: "Per quanto riguarda la grave crisi umanitaria nel Tigrai, l'Italia continua a fare appello per un immediato cessate il fuoco, il pieno accesso umanitario, la fine degli spostamenti forzati. Chiediamo inoltre indagini indipendenti sulle violazioni dei diritti umani, e l'avvio di un percorso di riconciliazione nazionale. Lo facciamo nel solco dei tradizionali rapporti di amicizia e collaborazione bilaterale e del pieno sostegno al processo di riforme e allo sviluppo del Paese".

Nei mesi scorsi nel Tigrè si è combattuta una guerra tra l’esercito etiope e le milizie legate al Fronte di liberazione del Tigrè (TPLF): l’Etiopia ha vinto il conflitto contro il TPLF, ma i combattimenti non si sono mai davvero arresi. Durante la guerra, entrambe le parti sono state accusate di aver compiuto crimini di guerra e di violazioni dei diritti umani. Attualmente, secondo l’ONU, nel Tigrè centinaia di migliaia di persone si trovano in una situazione umanitaria drammatica e rischiano di essere vittime di una carestia.

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