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Elezioni europee 2024

Estonia, Lettonia e Lituania verso le elezioni europee 2024: la centralità della Difesa

Per le Repubbliche Baltiche – Estonia, Lettonia e Lituania – la questione della Difesa è centrale nel dibattito verso la campagna elettorale alle prossime elezioni europee. Ecco perché.
A cura di Annalisa Girardi
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La Difesa Baltica è una mossa di apertura degli scacchi, che – semplificando – diminuisce le opzioni di attacco a disposizione dell’avversario. Era particolarmente in voga negli anni Novanta. In questi mesi, però, l’espressione è più che altro nota in riferimento al piano militare congiunto delle tre Repubbliche baltiche, per scoraggiare eventuali attacchi da parte della Russia. Oppure, per prepararsi ad affrontarlo.

Il Mar Baltico è un fronte particolarmente caldo. Estonia, Lettonia e Lituania condividono la frontiera con la Russia e negli ultimi due anni hanno visto crescere le minacce di aggressione. Tallin, Riga e Vilnius hanno firmato un accordo per realizzare delle installazioni difensive lungo il confine, con funzioni di deterrenza e – nel caso dovesse servire – di difesa contro minacce militari. Si chiamerà Baltic Defence Line, e sarà formata da centinaia di bunker.

Vladimir Putin ha accusato le repubbliche baltiche di mettere in pericolo la sicurezza della Russia. Parole che hanno convinto ulteriormente Estonia, Lettonia e Lituania a doversi preparare per eventuali attacchi in futuro. Tutti e tre i Paesi fanno parte della Nato, così come dell’Unione europea: anche loro andranno al voto il prossimo giugno, per eleggere ciascuna i propri rappresentanti al Parlamento europeo, e il tema della Difesa è centrale nella campagna elettorale.

Il Podcast di Fanpage.it che racconta l'Ue al voto

Fanpage.it ha realizzato un podcast che si chiama "Inversione a Eu" e racconta tutti i Paesi membri e le regioni dell'Unione verso le elezioni, tra equilibri politici nazionali e sfide europee: si può ascoltare al link di seguito.

L'Estonia al fianco dell'Ucraina

La prima ministra estone, Kaja Kallas, al secondo anniversario della guerra in Ucraina, ha chiesto alla Commissione europea di destinare più risorse al comparto della Difesa. E ha anche suggerito di ricorrere agli Eurobond per questo obiettivo, una proposta – circa 100 miliardi di euro all’anno da destinare alle spese militari dell’Unione – decisamente in contrasto con la tradizionale linea frugale del Paese in politica economica.

L’Estonia andrà al voto per le europee tra il 3 e il 9 giugno ed eleggerà 7 eurodeputati. Al momento la sua delegazione è spartita tra quattro diversi gruppi politici: 3 eurodeputati estoni fanno parte di Renew, il gruppo dei Liberali, 2 dei Socialisti e democratici, 1 dei Popolari e 1 di Identità e democrazia. I sondaggi, però, danno in vantaggio un altro partito, Patria, di orientamento conservatore.

Al di là degli schieramenti e dell’orientamento politico, tutti i principali partiti condividono una certezza: la questione della Difesa è prioritaria tanto a livello nazionale, quanto nello scenario europeo.

La Lettonia vuole candidare una cittadina ucraina

Un partito lettone, che si chiama Sviluppo Per! e che al Parlamento europeo è affiliato a Renew, ha deciso di candidare una cittadina ucraina alle elezioni di giugno. Un chiaro segnale del sostegno a Kiev. Si chiama Ivanna Volochiy e lavora come addetta stampa nel partito: potrebbe essere la prima ucraina a entrare nelle istituzioni di Bruxelles e ha messo in chiaro che, se così fosse, lavorerebbe come prima cosa all’adesione dell’Ucraina all’Ue.

Al momento al Parlamento ci sono 8 eurodeputati lettoni e a giugno ne eleggerà uno in più. 3 fanno parte del Partito popolare, 2 di quello dei Socialisti e democratici, 1 di Renew, 1 dei Conservatori e Riformisti e 1, o meglio una, non è affiliata a nessun gruppo. Si tratta di Tatjana Zdanoka: A inizio di quest’anno il Parlamento europeo ha aperto un’indagine nei suoi confronti, accusandola di essere un’agente dei servizi segreti di Mosca.

Zdanoka, rappresentante della minoranza russofona in Lettonia, si è difesa dalle accuse di spionaggio affermando di essere sì un’agente, ma per la pace. Ciò che è certo, è che le interferenze russe non sono certo una novità delle campagne elettorali, ma questa volta l’attenzione dovrà essere ai massimi livelli.

Le interferenze russe nello spazio aereo della Lituania

E poi c’è la Lituania, che negli ultimi mesi ha avuto a che fare con vere e proprie interferenze fisiche del suo spazio aereo. La Lituania confina con l’exclave russa di Kaliningrad e con la Bielorussia: in questa lingua di terra, il cosiddetto  corridoio di Suwalki,  l’allerta è altissima. È qui che tanti analisti prevedono avverrà lo scontro tra la Russia e gli alleati della Nato.

Tanto che Vilnius ha deciso di ospitare di stanza dei soldati tedeschi. Questa primavera c’è stato un “distaccamento preliminare” di una brigata tedesca, ma l’obiettivo è quello di avere quasi 5mila uomini e donne da Berlino, stabili nel Paese entro il 2027.

Una misura che la Russia ha descritto come un tentativo di escalation, che costringerà a sua volta Mosca a prendere misure straordinarie. Il ministro della Difesa lituano, annunciando un aumento della spesa in Difesa,  ha spiegato che il suo Paese, così come tutta la Regione, si deve preparare perché un attacco da parte di Putin potrebbe essere sempre più vicino. La Russia, ha detto, vede ancora la Lituania e le altre Repubbliche baltiche come parte del suo territorio. E prima o poi vorrà riprendersele.

Questo è un anno elettorale importante per il Paese, che andrà al voto anche per eleggere il presidente e per rinnovare il Parlamento, oltre che per le elezioni europee. A Strasburgo ora ci sono 11 eurodeputati lituani: 4 tra i Popolari, 2 tra i Socialisti, 2 tra i Verdi e poi 1 ciascuno a Renew, ECR e al gruppo dei non affiliati.

Anche in questo caso, la campagna elettorale vede al centro la questione della Difesa. Per le repubbliche Baltiche avere un'Europa più unita e coesa nelle politiche di Difesa significa proteggere la loro sovranità. E, letteralmente, i loro confini.

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