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Conflitto Israelo-Palestinese

Esplosioni in Libano, tra i feriti l’ambasciatore iraniano a Beirut. Teheran: “Risponderemo”

Sono 20 i morti e tremila in totale i feriti delle nuove esplosioni di walkie-talkie usati da Hezbollah verificatisi in Libano. Tra di loro, l’ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani. Il Wall Street Journal: “Usa preoccupati da escalation incontrollata”.
A cura di Ida Artiaco
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Resta alta la tensione tra Libano e Israele dopo gli attacchi dei giorni scorsi prima con le esplosioni dei cercapersone e poi con quelle dei walkie-talkie usati da Hezbollah. Solo nel secondo blitz sono morte 20 persone e in totale ne sono state ferite oltre tremila, tra cui l'ambasciatore iraniano a Beirut, Mojtaba Amani.

"Ci riserviamo il diritto di prendere le misure che riterremo necessarie per rispondere sulla base del diritto internazionale a questo crimine e violazione orribile", ha sapere la rappresentanza di Teheran all'Onu, in una lettera inviata al Consiglio di Sicurezza, dopo che il suo ambasciatore è rimasto ferito ieri nelle esplosioni attribuite a Israele e ha perso un occhio.

Poi, è intervenuto anche il presidente dell'Iran, Masoud Pezeshkian che su X ha scritto: "Dio è invincibile e si vendica e il criminale sarà sicuramente punito in modo giusto". Senza nominare esplicitamente lo Stato ebraico, Pezeshkian ha espresso vicinanza al Libano, dopo il "terrore di massa perpetrato dal regime terroristico facendo esplodere dispositivi di comunicazione senza fare distinzioni tra civili e altri", in un messaggio dove condanna "l'atroce crimine".

Dopo le due serie di esplosioni di dispositivi di comunicazione alcune compagnie aeree hanno deciso mercoledì di cancellare i loro voli da o per l'aeroporto internazionale di Beirut. Lo riferiscono media libanesi. Secondo diverse fonti aeroportuali, le compagnie aeree low cost Turkish Pegasus Airlines, Iraqi Airways e Algerian SalamAir hanno cancellato i loro voli. Hanno invece mantenuto i loro collegamenti EgyptAir, Emirates, Etihad Airways, Qatar Airways e Turkish Airlines . "La maggior parte delle compagnie aeree che ancora servono Beirut reagiscono in base agli eventi", afferma una fonte citata dal quotidiano L'Orient-Le Jour. Dal canto suo, la Middle East Airlines (Mea), compagnia di bandiera libanese, non ha finora modificato gli orari e le date dei voli.

Quanto successo in Libano preoccupa tutta la comunità internazionale. Mentre Hezbollah ha fatto sapere che ci sarà una "vendetta unica e sanguinosa", il ministro degli esteri israeliano, Gallant, ha fatto sapere che da questo momento "si apre una fase nuova della guerra".

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Secondo il Wall Street Journal, alti funzionari del Pentagono temono infatti che le recenti esplosioni di massa di dispositivi di comunicazione in Libano siano il preludio ad un'offensiva di terra da parte di Israele. Il quotidiano Usa ha spiegato che già prima di queste esplosioni, durante un incontro avvenuto lunedì, il capo del Pentagono Lloyd Austin aveva espresso "il timore che Israele potesse lanciare presto un'offensiva di terra, dopo mesi di attacchi reciproci, dall'aria e con razzi, con Hezbollah. L'allarme negli Usa su una possibile invasione si è intensificato con gli sfrontati attacchi in Libano", si legge sul WSJ che cita un alto funzionario del dipartimento della Difesa americana. "Sono molto preoccupato per questa escalation incontrollata".

Intanto, sempre per quanto riguarda i walkie-talkie l'azienda giapponese Icom ha reso noto di aver smesso di produrre il modello di questi dispositivi, presumibilmente utilizzato nelle recenti esplosioni in Libano, circa 10 anni fa. "L'ICV82 è una radio portatile che è stata prodotta ed esportata, anche in Medio Oriente, dal 2004 a ottobre 2014. È stata messa fuori produzione circa 10 anni fa e da allora non è stata più spedita dalla nostra azienda", ha affermato Icom in una dichiarazione.

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