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Esplosioni nel campo militare in Guinea Equatoriale: 20 morti e 600 feriti. Edifici distrutti

Una serie di esplosioni avvenuta in un campo militare di Bata ha devastato la città causando il crollo di diverse strutture ed edifici. Dalle macerie sono stati estratti corpi di morti e feriti. Il presidente sostiene che le esplosioni siano state causate da incendi appiccati nei campi dai contadini che hanno poi raggiunto i magazzini di materiale esplosivo, mal custoditi dai militari.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Almeno 20 morti e 600 feriti è il bilancio delle esplosioni che hanno scosso la Guinea Equatoriale, precisamente Bata e la sua base militare. Il bilancio spaventoso è ancora provvisorio: il presidente Teodoro Obiang Nguema ha attribuito le esplosioni nella base militare alla "negligenza" di alcuni soldati incaricati di gestire esplosivi, dinamite e munizioni.

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Gli edifici sono stati distrutti dall'esplosione fortissima che non ha certo fatto pensare a una negligenza da parte dei militari ma a un vero e proprio attacco: le immagini arrivano tramite la tv locale Tvge che ha mostrato la devastazione delle strutture in prossimità della base militare colpita. Alcuni edifici sono crollati e da sotto le macerie sono stati tirati fuori persone ferite e alcuni cadaveri. Una colonna di fumo nero si innalzava dalla base di Nkoa Ntoma. Secondo il presidente, quanto accaduto sarebbe l'insieme di due fattori: gli incendi appiccati nei campi da contadini, mal controllati secondo il governo, e la scarsa cura di depositi di munizioni militari, che a quel punto sono saltati per aria. Le deflagrazioni hanno investito la città e causato danno a buona parte delle strutture.

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Obiang Nguema ha ordinato un'inchiesta per appurare le responsabilità e ha lanciato un appello alla comunità internazionale per ottenere il suo sostegno in un momento difficile per la Guinea Equatoriale. Il tutto è reso ancora più complicato dalla crisi economica dovuta al calo del prezzo del petrolio dovuto alla pandemia di Covid-19. Bata è la più grande città della Guinea Equatoriale: conta 800 mila abitanti sui 1,4 milioni complessivi del Paese. La maggior parte vive in povertà, in condizioni precarie lavorative e di vita. La Guinea Equatoriale è da quasi 42 anni sotto il controllo del presidente Nguema ed è quasi sicuro che il figlio Teodoro Nguema Obiang Mangue gli succederà quando deciderà di ritirarsi. Il delfino del presidente è stato ripreso sul luogo dell'esplosione, accompagnato dalle sue guardie del corpo israeliane, per verificare cosa fosse accaduto.

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