Esplosa autobomba nel quartiere cristiano in Siria
Ad Aleppo, in Siria, è esplosa un'autobomba nei pressi di una zona residenziale: l'attentato, secondo la Sana, avrebbe matrice terroristica. L'ordigno ha colpito uffici della sicurezza, provocando morti e feriti: non si è a conoscenza del numero preciso delle persone che hanno perso la vita nell'attacco, anche se le emittenti televisive locali parlano di danni rilevanti a diversi edifici della città. La Siria è, ormai, un sanguinoso campo di battaglia: l'ultimo colpo si è verificato a Damasco dove sono morte ben 27 persone. Domani a Damasco è prevista la visita della missione Onu e Lega Araba, guidata da Kofi Annan, con l'obiettivo di trovare una misura capace di porre fine ai conflitti e stabilire democrazia e pace nel Paese.
A Nord del Paese, continua la protesta anti-regime: a Raqqa, le forze lealiste hanno, infatti, ucciso quattro civili. "Queste due esplosioni terroristiche sono parte di un piano che mira a colpire la sicurezza e la stabilità del popolo siriano", si legge da un comunicato nel quale il presidente siriano Assad ha discusso del duplice attentato nella città siriana. Il regime siriano, sin dai prime proteste che si sono verificate in Paese, ha accusato gli stati internazionali di sostenuto sia con armi, sia con soldi il terrorismo e il complottismo. I principali fiancheggiatori del terrore sarebbero, per il regime, Riad e Doha. Gli attivisti siriani, insieme agli oppositori siriani, raccontano da diversi mesi che in Siria sono presenti membri dei Pasdaran iraniani e di miliziani del movimento libanese Hezbollah, presenti sul territorio, sostenendo la repressione del regime.
