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Esecuzioni sommarie nella penisola del Sinai: video choc “incastra” i militari egiziani

Nelle immagini un gruppo di soldati egiziani uccide a sangue freddo alcuni prigionieri disarmati. Un’esecuzione sommaria che getta il discredito sulla guerra che il Cairo sta conducendo da tempo contro i radicali islamici nella penisola del Sinai. L’organizzazione Human Rights Watch invita tutti i Paesi a sospendere gli aiuti militari all’Egitto fino a quando non cesseranno le violazioni dei diritti umani delle sue forze armate.
A cura di Mirko Bellis
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Fotogramma del video dell'esecuzione dei prigionieri nella penisola del Sinai (MekameleenTv)
Fotogramma del video dell'esecuzione dei prigionieri nella penisola del Sinai (MekameleenTv)

Nel video, della durata di tre minuti e pubblicato da MekameleenTv – un canale televisivo associato ai Fratelli Musulmani – un gruppo di militari, in apparenza dell’esercito egiziano, spara a bruciapelo a due uomini disarmati. L’esecuzione dei due prigionieri sarebbe avvenuta nella penisola del Sinai, da tempo teatro di duri scontri tra i militari del Cairo e le organizzazioni terroriste, tra cui l'Isis.

Nelle terribili immagini, uno dei detenuti con le mani legate viene condotto fino ad un muretto di una casa di campagna. Una volta fatto inginocchiare, un militare comincia a fare fuoco su di lui con un fucile d’assalto. Ad un certo punto si sente gridare “non solo alla testa”, in quello che appare come un tentativo di insabbiare un’uccisione a sangue freddo.

Sulla divisa di uno dei soldati che assiste all'esecuzione è visibile lo stemma dei servizi segreti militari dell'Egitto cucito sul braccio sinistro. Dopo l'esecuzione, accanto al cadavere viene collocata un’arma per creare una perfetta messa in scena di uno scontro a fuoco. Nel filmato appare anche un altro uomo riverso a terra, probabilmente ucciso in precedenza. Infine, i militari prendono un giovane bendato e cominciano ad interrogarlo brutalmente, lo afferrano per il collo e lo fanno inginocchiare. Uno degli uomini armati dice “tiragli via la benda dagli occhi” e, poi, “finiscilo”. Sono almeno due i militari che infieriscono sul corpo ormai senza vita del ragazzo sparando altre raffiche.

L’esecuzione dei prigionieri sarebbe avvenuta durante un’operazione condotta dai soldati egiziani nella Penisola del Sinai a dicembre del 2016. Quel giorno, infatti, il portavoce dell’esercito del Cairo in un post su Facebook confermava la morte di otto terroristi, uccisi – secondo la versione ufficiale – durante uno scontro a fuoco. Diverse foto delle vittime diffuse nel post appaiono simili agli uomini raffigurati nel video.

E’ impossibile verificare l’attendibilità del video in quanto le autorità egiziane negano ai giornalisti il libero accesso alla Penisola del Sinai. Il filmato però confermerebbe la denuncia Human Rights Watch (Hrw) sulle esecuzioni sommarie ad opera dei militari egiziani. A marzo, l’organizzazione per i diritti umani aveva dichiarato che le forze di sicurezze egiziane avevano ucciso arbitrariamente almeno quattro persone nel corso di un’operazione antiterrorismo nel Sinai avvenuta in gennaio.

Per Hrw, esercito e polizia hanno arrestato in modo illegale e fatto sparire gli uomini per poi inscenare uno scontro a fuoco per coprire gli omicidi. “Queste apparenti esecuzioni extragiudiziali rivelano la totale impunità delle forze di sicurezza egiziane nel Sinai sotto le politiche antiterrorismo del presidente Abdel Fattah al-Sisi", ha dichiarato Joe Stork, vice direttore del Medio Oriente e Nord Africa di Human Rights Watch.

"I magistrati devono condurre un’inchiesta approfondita e trasparente – ha aggiunto Stork – per arrivare fino in fondo di quello che sembra essere un grave abuso”. Il direttore di Hrw, Kenneth Roth, dopo la notizia della diffusione del video, ha invitato tutti i Paesi a sospendere ogni tipo di aiuto o collaborazione militare con l'Egitto fino a quando non cesseranno le atrocità dell'esercito nella penisola del Sinai.

Per il sito egiziano Youm7, ritenuto vicino al presidente al-Sisi, il video sarebbe una montatura dei Fratelli Musulmani – organizzazione politica messa fuori legge proprio da al-Sisi – in quanto l’accento dei soldati non sarebbe egiziano. La data in cui è apparso il video non sembra casuale: è stato diffuso infatti lo stesso giorno in cui il segretario alla Difesa americano, Jim Mattis, ha incontrato al Cairo il capo di Stato egiziano per discutere delle relazioni tra i due Paesi. Al-Sisi ha incassato il “pieno sostegno degli Stati Uniti”, soprattutto per quanto riguarda la cooperazione militare nella lotta al terrorismo.

Nel frattempo sono continuati i raid aerei egiziani contro le posizioni degli estremisti islamici nel Sinai. Secondo quanto ha reso noto il portavoce militare sulla propria pagina Facebook, le forze armate hanno ucciso 19 terroristi islamici. La penisola del Sinai, soprattutto nella sua parte nord-orientale, da quasi quattro anni è interessata da una guerriglia condotta da jihadisti legati allo Stato islamico che compiono frequenti attacchi contro l'esercito egiziano che risponde con sanguinose incursioni. Martedì scorso, un gruppo di militanti dell'Isis aveva attaccato un posto di blocco sulla strada che porta al monastero greco ortodosso di Santa Caterina, importante luogo di culto nel sud del Sinai, uccidendo un ufficiale e ferendo quattro poliziotti. Il capo dell'intelligence militare egiziana, Mohamed El-Shahat, ha annunciato che, da quando è iniziata l'operazione "Diritto dei Martiri" nel settembre del 2015, sono stati uccisi circa 500 terroristi islamici.

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