Escherichia Coli: la Russia blocca le importazioni di verdure europee per paura del batterio killer
Da questa mattina l'agenzia di difesa dei consumatori russi ha annunciato il divieto di importazione di verdure e ortaggi freschi da tutti i Paesi dell"Unione Europea. Una decisione drastica, quantomeno inaspettata, presa per evitare che l‘Escherichia Coli, ribattezzato il "batterio killer", arrivi anche in terra russa. L'agenzia dei consumatori ha anche fatto sapere che le verdure e gli ortaggi già importati verranno sequestrati. Gennady Onishchenko, capo dell'agenzia, ha dichiarato che la misura resterà in vigore fino a quando l'Europa non avrà individuato la causa dell'epidemia e non ne avrà informato il governo di Mosca. "Quante altre vite di cittadini europei devono essere perdute prima che le autorità europee si decidano ad affrontare il problema?"- Si è chiesto sarcasticamente Onishchenko.
Fatto sta che il provvedimento avrà dei risvolti economici poco lusinghieri, soprattutto per quanto riguarda l'Italia. Già perché, secondo quanto sottolineato dalla Coldiretti, l'Italia esporta in Russia ortaggi e legumi freschi per un valore di 4,4 milioni di euro annui. La Coldiretti ritiene che il divieto delle importazioni voluto da Mosca rappresenti "una misura unilaterale e generalizzata del tutto inopportuna destinata peraltro a generare allarmismo" e, per questo motivo, ne ha chiesto subito il ritiro.
L'Escherichia Coli, scoperto da Theodor Eschereich nel XIX secolo, è piccolo batterio che vive nei nostri intestini, colonizzandone la parte bassa, in maniera innocua e anzi risultando fondamentale per la digestione corretta del cibo. Quello che sta terrorizzando la Germania e l'Europa è un ceppo particolarmente aggressivo di questo batterio.
L'impressione è che le risposte sul batterio e sulle cause dell'epidemia possano essere trovate solamente in Germania. Già, perché 16 delle 17 persone uccise dal batterio killer vivevano lì. L'altra vittima è di nazionalità svedese, tuttavia, qualche tempo prima del decesso, aveva soggiornato in Germania. Anche dagli Stati giunge notizia di due persone che, reduci da un viaggio in Germania, risultano infettate. Al momento però le autorità sanitarie europee, dopo aver appurato che i cetrioli non c'entrano con l'epidemia, continuano a brancolare nel buio.