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Erdogan avverte i manifestanti: “La pazienza del Governo ha un limite”

“Siamo rimasti pazienti, siamo ancora pazienti, ma c’è un limite alla nostra pazienza”: così il premier turco Erdogan “avverte” i manifestanti turchi.
A cura di Redazione
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Il decimo giorno di proteste in Turchia, caratterizzato dallo scontro ad Adana fra gruppi di manifestanti anti-governativi e filo-governativi, fa segnare anche la dichiarazione "decisa" e per certi versi estremamente importante del premier Erdogan. Parlando all'aeroporto di Ankara, infatti, il premier turco ha dapprima ringraziato i suoi sostenitori, bollandoli come "l'orgoglio della Nazione", poi ha ammonito i manifestanti: "Noi restiamo pazienti, noi siamo sempre pazienti, ma la nostra pazienza ha dei limiti".

L'intenzione di Erdogan appare quella di girare personalmente per le città teatro delle manifestazioni e degli scontri, incontrando anche i leader dell'opposizione e i referenti delle forze di polizia che, stando ai dati comunicati, lamentano oltre 600 feriti. Secondo il sindacato degli agenti, inoltre "sei agenti si sono suicidati, a causa dello stress subito" e la violenza dei manifestanti è stata tale da richiedere l'impiego di misure straordinarie.

Dall'altra parte i manifestanti continuano a denunciare violenze ed abusi da parte delle forze dell'ordine, che avrebbero eseguito cariche immotivate, arresti arbitrari e utilizzato una violenza priva di ogni giustificazione. Sarebbero oltre 5mila le persone ferite, molte delle quali in maniera "completamente gratuita, mentre esercitavano il loro diritto al dissenso". Resta in ogni caso massima allerta per gli sviluppi futuri di una protesta che sta spaccando in due la Turchia, proprio perché mette in discussione anche il modello di società immaginato da Erdogan.

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