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Il caso Epstein

Epstein, secondo una testimone anche Bill Clinton nell’isola del miliardario: l’ex presidente nega

Bill Clinton si sarebbe recato sull’isola di Jeffrey Epstein accompagnato da due giovani ragazze. A quanto riportano i media americani, il nome dell’ex presidente statunitense sarebbe stato fatto da una donna di nome Virginia Giuffre. Che ha anche dichiarato di aver chiesto direttamente a Epstein che cosa ci facesse Bill Clinton nell’isola. Il miliardario avrebbe semplicemente risposto: “Mi deve dei favori”. L’ex presidente avrebbe negato tutto.
A cura di Annalisa Girardi
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In alcuni documenti sul caso Jeffrey Epstein da poco pubblicati, per la prima volta un testimone chiave conferma di aver visto l'ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, sull'isola del miliardario accusato di traffico di minori e pedofilia, trovato morto nella sua cella di prigione lo scorso 10 agosto 2019. Clinton si sarebbe recato sull'isola di Epstein accompagnato da due giovani ragazze. A quanto riportano i media americani, il nome dell'ex presidente statunitense sarebbe stato fatto da una donna di nome Virginia Giuffre, che ha raccontato di aver visto Clinton sull'isola insieme a due giovani ragazze newyorchesi.

Sentita dagli inquirenti, Giuffre ha anche dichiarato di aver chiesto direttamente a Epstein che cosa ci facesse Bill Clinton nell'isola. Il miliardario avrebbe semplicemente risposto: "Mi deve dei favori". Non avrebbe mai rivelato però che tipo di questioni legasse i due. Nell'isola si sarebbero anche svolte delle orge con ragazze minorenni. La testimone non accusa Clinton di aver partecipato agli abusi, ma avrebbe raccontato di aver anche viaggiato insieme all'ex presidente sul jet privato di Epstein. Da parte sua, però, Clinton avrebbe negato di aver mai messo piede nell'isola del miliardario.

Jeffrey Epstein ha cominciato la sua carriera nel settore finanziario, diventando miliardario. Ha stretto legami con le elite più importanti di tutto il mondo. Fu condannato una prima volta nel 2008 per prostituzione minorile, patteggiando e venendo rilasciato dopo poco più di un anno. Nel 2019 è stato nuovamente arrestato con l'accusa federale di traffico di minori in cui sarebbero stati coinvolti oltre 10 mila bambini. Il 10 agosto fu trovato morto nella sua cella al Metropolitan Correctional Center di New York. Come causa della morte venne decretato il suicidio tramite impiccagione, ma i suoi avvocati affermarono che le prove e il risultato dell'autopsia erano più coerenti con l'omicidio.

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