Entro sei mesi in Europa oltre la metà dei casi Covid sarà Omicron, la previsione dell’Ecdc
"Le evidenze attuali su trasmissibilità, gravità" dell'infezione da Covid 19 "e fuga immunitaria sono altamente incerte per la variante di preoccupazione Omicron" del coronavirus pandemico. "Tuttavia, i dati preliminari dal Sudafrica suggeriscono che potrebbe avere un sostanziale vantaggio di crescita rispetto alla variante Delta. In tal caso, i modelli matematici indicano che Omicron dovrebbe causare oltre la metà di tutte le infezioni da Sars-CoV-2 nell'Unione europea/Spazio economico europeo entro i prossimi mesi". Ad evidenziarlo è l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, in quello che è il primo aggiornamento Ue/See sul rischio collegato alla nuova variante (B.1.1.529), per il primo aggiornamento Ue/See.
"Tanto maggiore è il vantaggio di crescita di Omicron rispetto alla variante Delta e la sua circolazione nell'Ue/See – si legge nella valutazione Ecdc – tanto più breve è il tempo previsto prima che Omicron causi la maggior parte di tutte le infezioni da Sars-CoV-2".
L'Ecdc specifica che la variante Delta è stata "rilevata per la prima volta l'11 novembre in Botswana, il numero di Paesi che segnalano casi di Omicron a livello globale e nell'Ue continua ad aumentare". E poi la precisazione: "Esistono numerose incertezze intorno a Omicron in termini di trasmissibilità e gravità", ma "i dati preliminari suggeriscono un vantaggio sostanziale rispetto alla variante Delta".
In Europa ci sono 70 casi di Omicron in 13 paesi
Il numero di Paesi che segnalano casi di variante Omicron del Covid stanno aumentando, con un totale di 352 casi confermati segnalati da 27 paesi, di cui 70 casi confermati in 13 Paesi europei. La stragrande maggioranza dei casi è collegata a viaggi in Paesi dell'Africa meridionale. "La maggior parte dei casi confermati – ribadisce l'Ecdc – ha una storia di viaggi in Paesi dell'Africa meridionale" e alcuni di loro "hanno preso voli in coincidenza in altre destinazioni tra l'Africa e l'Europa. Diversi Paesi europei hanno già segnalato una successiva trasmissione comunitaria o domestica". Ancora una volta viene precisato dall'Ecdc che "tutti i casi per i quali sono disponibili informazioni sulla gravità erano asintomatici o lievi" e che, "ad oggi, non ci sono stati casi gravi e nessun decesso riportato tra questi casi".