Emmy, l’unica bimba scampata alla strage dell’asilo in Thailandia: “Pensava che gli altri dormissero”
Doveva essere una giornata come un'altra all'asilo tra canzoncine, disegnini, giochi e pisolino ma quando l'ex agente di polizia della Thailandia Panya Kamrab ha fatto irruzione nella scuola, la vita della piccola Emmy è cambiata per sempre.
La bambina di soli tre anni è l'unica superstite della sua classe e dell'intero asilo dove l'assassino suicida si è accanito sui bimbi uccidendoli nel sonno mentre erano sulle brandine per riposare dopo il pranzo.
Emmy era con tutti gli altri dieci amichetti della sua classe nella sala del riposino e stava dormendo quando il killer ha sparato a personale e insegnante, tra cui una maestra incinta di otto mesi, prima di entrare nella stanza e accoltellare i piccoli.
Panya Kamrab ha ucciso tutti gli amichetti di Emmy mentre dormivano e forse non si è accorto di lei quando ha proseguito la strage nelle altre due aule dell'asilo.
Quando i primi soccorsi sono arrivati sul posto, la bimba era sveglia, rannicchiata accanto ai corpi dei suoi compagni di classe.
"Non aveva idea di cosa stesse succedendo quando si è svegliata. Pensava che i suoi amichetti dormissero ancora. Un agente di polizia le ha coperto il viso con un panno e l'ha portata via da tutto quel sangue" ha rivelato alla Bbc il nonno della bimba
A quel punto tutti credevano fosse ormai morta, anche la mamma ala quale tutti avevano detto che non vi erano sopravvissuti tra i piccoli della scuola.
Da quel momento Emmy è rimasta a casa, stretta tra l'affetto dei suoi cari a cui è toccato il compito di dirle che non avrebbe mai più rivisto i suoi amichetti e gli insegnanti dell'asilo che tanto amava.
I familiari hanno raccontato che continuava a chiedere della sua migliore amica, anche lei di 3 anni, così alla fine è stata la nonna a trovare il coraggio di dirle che i suoi compagni di scuola erano tutti morti, insieme alla sua insegnante, e che l'asilo nido era chiuso.
Emmy però non si rassegna: "Vuole andare a scuola ogni giorno. Dobbiamo continuare a dirle che la scuola è chiusa. È troppo giovane per capire il concetto di morte".