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Emergenza Rifiuti in Gran Bretagna: per il Governo solo “una serie di coincidenze”

Molte città inglesi invase dai rifiuti durante il periodo natalizio, mentre il Governo annuncia la costruzione di altri 80 inceneritori.
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Rifiuti-Gran-Bretagna

Ancora una volta le foto dei cumuli di spazzatura per le strade abbondano sui giornali inglesi e richiamano l'attenzione di telegiornali e programmi di approfondimento. Questa volta, però, non si tratta delle strade di Napoli (temporaneamente ripulite ma ancora in piena emergenza), che in passato avevano suscitato indignazione e sarcasmo fra i sudditi di Sua Maestà, bensì di quelle di numerose città in Terra d'Albione. Da Exeter a Warrington, da Birmingham a Blackburn, il nuovo anno ha portato in dote agli inglesi l'incubo rifiuti, con cumuli per le strade, ritardi nella raccolta ed inusitati scioperi degli addetti.

Stando a quanto riportato dai maggiori quotidiani britannici, alla base vi sarebbero i tagli imposti ai Comuni dal governo liberal – conservatore guidato da David Cameron (che ha di fatto quasi dimezzato i trasferimenti agli enti territoriali) che hanno costretto alcuni comuni a rallentare, se non proprio interrompere la raccolta negli ultimi giorni del 2010 (tra l'altro uno dei periodi di maggior "produzione"). Addirittura nella cittadina di Exeter, il Comune ha comunicato l'interruzione dall'8 dicembre all'8 gennaio della raccolta dei rifiuti, circostanza che ha provocato un vero e proprio caos, con maldestri tentativi di raccolta fai – da – te che hanno addirittura peggiorato la situazione. Stesso discorso a Birmingham, dove la situazione è resa ancora più grave dallo sciopero dei netturbini, così come a Blackburn, con i cittadini che sottolineano l'aumento di ratti e piccioni con un conseguente rischio infezioni, mentre non va meglio neanche ad Edimburgo dove, come riportato dal Daily Mail, i sacchi sono stati portati nei parcheggi dei supermercati tanto da creare delle vere e proprie discariche temporanee a cielo aperto.

Insomma, una situazione gravissima che però al momento viene sminuita dal Governo, che sottolinea come si tratti non di un problema strutturale, ma di una serie di sfortunate coincidenze, annunciando però la volontà di costruire ben 80 nuovi inceneritori. Intenzione che, oggi come in passato, vede la ferma contrarietà degli ambientalisti, che minacciano clamorose azioni di protesta e puntano il dito contro l'insensatezza della politica di austerity condotta dai conservatori britannici (e che aveva già provocato la clamorosa protesta degli studenti). In definitiva una situazione imbarazzante che ha già provocato il deciso intervento dell'Unione Europea e che costringerà per una volta i media britannici a mettere da parte il sarcasmo e l'ironia spesso utilizzati per analizzare la situazione napoletana.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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