Emergenza morbillo, dopo New York fa paura anche in Madagascar: 1200 morti in 6 mesi
Il morbillo sta diventando una vera e propria emergenza globale. Dopo New York, dove il sindaco Bill De Blasio ha reso obbligatorio il vaccino a seguito dell'epidemia scoppiata a Brooklyn, anche il Madagascar deve fare i conti con il virus. Secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità, è salito a oltre 1200 morti il bilancio della malattia registrati negli ultimi sei mesi. Da ottobre 2018 nel paese africano sono stati segnalati più di 115mila contagi. Si tratta del più grande focolaio nella storia dello stato, dove solo il 58% delle persone è stato vaccinato contro il virus responsabile della patologia, mentre secondo gli esperti è necessaria una copertura tra il 90% e il 95% per evitare epidemie.
Proprio alla fine dello scorso mese di marzo l'Oms ha avviato una vaccinazione di massa contro il morbillo con l'obiettivo di immunizzare 7,2 milioni di bambini dai sei mesi ai nove anni d'età. Ma non si tratta di un problema legato soltanto ai paesi più poveri o in via di sviluppo. Anche a New York è stata presa una misura simile, dopo che il sindaco della Grande Mela ha dichiarato lo stato di emergenza per il diffondersi della malattia che è stata contratta da almeno 250 persone dal settembre 2018. Chi non si sottoporrà al vaccino, compresi i bambini di età superiore ai sei mesi, rischia una multa di cento dollari. Il primo cittadino ha anche ordinato a tutte le scuole religiose e agli asili nido della comunità ebraico ortodossa di non accettare alunni e studenti non vaccinati, pena la chiusura degli istituti. In Italia, invece, nei primi due mesi del 2019 sono stati segnalati 331 casi, uno dei quali mortale. Si ricorda che il morbillo è una malattia infettiva causata da un virus molto contagioso che si trasmette per via aerea. I sintomi sono in genere febbre elevata accompagnata da una tosse insistente, scolo nasale, fastidio e bruciore agli occhi, insofferenza alla luce e macchie biancastre sulla mucosa della bocca e del palato. Nei casi più gravi, possono presentarsi anche complicanze come otite media, laringite, diarrea, polmonite o encefaliti.