Emergenza Coronavirus: in quarantena Wenzhou, la città dei cinesi d’Italia
Dopo Wuhan, considerata l'epicentro dell'epidemia da Coronavirus 2019-nCoV, che ha fatto finora 304 morti e più di 14mila contagi confermati, anche un'altra città in Cina ha deciso di mettere in quarantena i propri cittadini per evitare il rischio di ulteriori casi di infezione. Si tratta di Wenzhou, situata nella parte sud-orientale della provincia cinese dello Zhejiang, a circa 800 chilometri proprio da Wuhan. Secondo gli esperti, con i suoi oltre nove milioni di abitanti, e già 241 casi di polmonite già accertati, potrebbe essere uno dei nuovi fronti dell'emergenza da Coronavirus. Si tratta di una città che i cinesi emigrati in Italia conoscono molto bene. Da anni, infatti, lo Zhejiang meridionale e, in particolare, la città-prefettura di Wenzhou, anche se rappresentano una delle aree più ricche del paese asiatico, sono la terra d'origine del 90 per cento delle comunità di migranti cinesi nel nostro Paese e nel resto d'Europa.
I dati risalgono al 2015, come evidenziato da Ispi, l'Istituto per gli studi di politica internazionale, ma la situazione non è cambiata molto. Le condizioni economiche degli abitanti di questa provincia, profondamente legata al mondo agricolo, non sono sempre state floride, anche se negli ultimi anni si sta sviluppando una grossa attività imprenditoriale. Per questo, molti di loro sono partiti via mare alla ricerca della fortuna, anche in Italia. Il che ha contribuito a rendere molto forti i legami tra questi due territori. Numerose sono le proposte di investimento da entrambi i fronti e nel tempo sono state anche introdotte le prime forme di cooperazione di lungo periodo, come gli accordi siglati da Wenzhou con le città italiane di Prato e Napoli. Inoltre, proprio qui si concentra la maggior parte delle esportazioni dei prodotti italiani di prima e seconda fascia in Cina.
Ora, la città è stata isolata a causa dell'emergenza Coronavirus. È la seconda dopo Wuhan a mettere in campo misure così drastiche. L'amministrazione cittadina ha deciso di chiudere le strade e obbligare i cittadini a restare in isolamento nelle proprie case. Solo un componente di ogni nucleo familiare potrà uscire di casa ogni due giorni per acquistare beni di prima necessità, hanno deciso le autorità locali. Tra le azioni messe in campo, sono state chiuse 46 stazioni di pedaggio autostradale, sospeso il trasporto pubblico e annullati eventi pubblici, oltre alla chiusura di piscine, musei e cinema. Scuole e università non riprenderanno le lezioni fino al primo marzo, mentre le imprese non potranno tornare in attività fino al 17 febbraio, ad eccezione delle istituzioni governative e dei dipartimenti amministrativi che inizieranno a lavorare il 9 febbraio.