Emergenza alluvioni in India, 270 i morti e migliaia gli evacuati
Da circa un mese a Chennai, distretto nello stato del Tamil Nadu, nel sud dell’India, le piogge e le inondazioni hanno causato la morte di centinaia di persone. Stando all’ultimo bilancio fornito dalla tv Cnn Ibn al momento le vittime sarebbero circa 270. Da qualche ora è cessata la pioggia ma nel capoluogo di Chennai continua l'emergenza. Le strade sono inondate, migliaia di persone sono stati evacuate dalle loro case, l’aeroporto della capitale statale è stato chiuso e non riaprirà prima di domenica prossima, i treni e i trasporti in generale non funzionano. Tante strade non sono agibili e in alcune zone da giorni manca l’elettricità. Sono chiuse anche tutte le aziende principali della città. Tanti coloro che stanno dormendo nelle stazioni dei treni. I sommozzatori e le squadre di soccorso sono al lavoro per mettere in salvo gli abitanti con le case inondate. Le piogge monsoniche eccezionali vanno avanti da circa due settimane: lo scorso novembre Chennai ha registrato 1.218 mm di pioggia, tre volte la media mensile, e la situazione non è migliorata in questi primi giorni di dicembre.
Modi sul luogo del disastro – Per “rendersi conto personalmente” della catastrofe il primo ministro Narendra Modi ha deciso di recarsi nella metropoli devastata dalle alluvioni. Intervenuto domenica scorsa a una trasmissione radiofonica prima di partire per il summit sul clima di Parigi, il primo ministro ha citato le alluvioni in Tamil Nadu come esempio di disastro causato dal riscaldamento del globo terrestre. Il ministro dell’Interno indiano Rajnath Singh ha parlato di una situazione “molto allarmante” e ha detto che sarà fornito tutto l’aiuto possibile ai governi locali per affrontare la calamità. Chennai, quarta città più grande del Paese, situata sul Golfo del Bengala e importante centro dell'industria indiana, è praticamente sommersa dall'acqua.