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Guerra in Ucraina

Embargo su petrolio russo, Consiglio europeo trova accordo nella notte: ecco come funzionerà

È arrivato l’ok da parte del Consiglio europeo al sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia e dunque all’embargo sul petrolio russo attuato da fine anno e che riguarderà i i 2/3 delle importazioni.
A cura di Chiara Ammendola
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Dopo giorni di trattative è stato raggiunto l'accordo da parte del Consiglio europeo sul sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia che riguarda principalmente l'embargo sul petrolio russo. L'annuncio è arrivato nella notte da parte del presidente del Consiglio riunito a Bruxelles in una riunione straordinaria, Charles Michel, che parla di massima pressione sulla Russia per porre fine alla guerra: “Accordo per vietare l'esportazione di petrolio russo nell'Ue – si legge su Twitter – questo copre immediatamente più dei 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un'enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra”.

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Il riferimento ai 2/3 riguarda le importazioni via mare che saranno le uniche, al momento, coinvolte dal blocco deciso dall'Ue. Resta fuori l'Ungheria, come chiesto dal suo premier Viktor Orban, che riceve petrolio attraverso l’oleodotto Druzhba, che rifornisce anche Germania e Polonia. Deroga sul blocco anche per la Repubblica ceca, mentre per tutti gli altri Paesi il divieto entrerà in vigore entro la fine dell’anno. Si tratta, sottolinea l'Ue, di deroghe temporanee. Secondo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen l'embargo riguarderà il 90% del greggio russo se si considera il petrolio russo diretto, attraverso l'oleodotto, a Germania e Polonia. Per quanto riguarda l'Italia invece invece non ci saranno attenzioni di sorta, così come ha chiesto anche il premier Mario Draghi dando l'ok al pacchetto di sanzioni e dunque al blocco "purché non ci siano squilibri tra gli Stati Ue". Soddisfatto il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha commentato l'accordo raggiunto durante i lavori del Consiglio europeo: "L'Ue ha raggiunto un accordo. Abbiamo concordato ulteriori drastiche sanzioni contro la Russia. Ci sarà un embargo su gran parte delle importazioni di petrolio da Mosca".

L'oleodotto Druzhba in Ungheria
L'oleodotto Druzhba in Ungheria

Il timore però è che l'embargo sarà attuato probabilmente in ritardo, bisognerà attendere la fine dell'anno quando la guerra avrà già subito una importante avanzata visto che è in queste settimane che Putin sembra voglia concentrare il nuovo attacco nel Donbass. "Il Consiglio europeo approva il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia sul greggio sui prodotti petroliferi, consegnati dalla Russia negli Stati membri, con un'eccezione temporanea per il greggio consegnato tramite oleodotto. Il Consiglio europeo esorta pertanto il Consiglio a finalizzarlo e adottarlo senza indugio, garantendo il buon finanziamento del un mercato unico, una concorrenza leale, la solidarietà tra gli Stati membri e condizioni di parità anche l'eliminazione graduale della nostra dipendenza dai combustibili fossili russi", si legge nelle conclusioni del vertice europeo sulle sanzioni anti-russe. Oltre all’embargo, il sesto pacchetto di sanzioni prevede l’esclusione dallo Swift (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, il sistema che consente le transazioni interbancarie) di Sberbank, la principale banca russa, e l’inserimento nella blacklist di altre personalità, tra cui il patriarca ortodosso Kirill.

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