Elezioni USA Trump – Biden, la guida all’Election Day e alla notte elettorale
È terminato il conto alla rovescia per le elezioni presidenziali Usa: oggi, martedì 3 novembre, i cittadini degli Stati Uniti sono chiamati a scegliere i cosiddetti "grandi elettori" che a loro volta eleggeranno il 46esimo presidente della loro storia. La sfida è tra l'attuale inquilino della Casa Bianca, Donald Trump, che corre per il partito repubblicano, e Joe Biden, ex vicepresidente di Barack Obama e candidato dei democratici. Nella data del 1 novembre avevano già votato ben 93.131.017 elettori, di cui 9.126.562 via posta e 34.004.455 di persona.
Sul voto pesano quest'anno la pandemia di Coronavirus, che nel Paese a stelle e strisce ha fatto oltre 8 milioni e seicentomila contagi e più di 225mila vittime, la conseguente crisi economica e le proteste legate al movimento dei Black Lives Matter, che negli ultimi mesi hanno acceso il dibattito politico oltreoceano, in seguito alla morte di George Floyd, il 46enne afroamericano soffocato da un agente durante un fermo di polizia a Minneapolis lo scorso maggio. Ed anche se i sondaggi danno avanti Biden sull'ex tycoon, non è ancora detta l'ultima parola. Ecco, di seguito, tutto quello che c'è da sapere sulle elezioni presidenziali Usa 2020.
- 1Chi sta vincendo le elezioni in USA
- 2Quando termineranno le votazioni in USA: gli orari
- 3Quando arrivano i risultati delle elezioni americane
- 4Cosa dicono i sondaggi
- 5Elezioni americane, i candidati alla presidenza e i loro programmi
- 5.1Donald Trump
- 5.2Joe Biden
- 6Come si vota alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America
Chi sta vincendo le elezioni in USA
Stando agli ultimissimi sondaggi della vigilia del voto, Joe Biden è avanti all’attuale inquilino della Casa Bianca in alcuni degli swing states da tenere sott’occhio, come Michigan e Wisconsin. Secondo la rilevazione della Cnn dell'1 novembre, il candidato democratico sarebbe in vantaggio in questi due stati. Addirittura, secondo un'indagine del Washington Times-Nbc, sempre Biden sarebbe avanti di 10 punti a livello nazionale rispetto al tycoon. Ma ancora non è detta l’ultima parola per via del tipo del sistema elettorale in vigore negli USA e del margine di errore degli stessi sondaggi.
A che ora terminano le votazioni
Tranne che in Colorado e in Oregon dove, a causa del Covid, si può votare solo per posta, negli Usa le urne rimarranno aperte dalle 7 del mattino alle 8 di sera, orario locale, di oggi, martedì 3 novembre. In Italia di conseguenza i risultati ufficiali inizieranno ad arrivare a notte fonda. Essendo, comunque, delle elezioni indirette, gli elettori sono chiamati ad eleggere i cosiddetti "grandi elettori", che a loro volta il 14 dicembre 2020 si riuniranno nel Collegio elettorale per eleggere il nuovo presidente e il suo vice presidente. Il futuro inquilino della Casa Bianca giurerà infine a Washington il 20 gennaio 2021.
Quando arrivano i risultati delle elezioni americane
Terminando intorno alle 20 le votazioni di oggi, i risultati ufficiali delle elezioni presidenziali Usa 2020 inizieranno ad arrivare quando in Italia sarà notte fonda. Alla tornata elettorale del 2016, Trump fece il suo discorso da vincitore quando in Italia erano circa le 08:50 del mattino. "Mi dispiace avervi fatto aspettare, sono cose complicate. Grazie mille. Ho appena ricevuto una chiamata dalla segretaria di Stato Clinton. Si congratula con noi, e io mi sono congratulato con lei per una campagna molto dura", aveva detto parlando dal suo quartier generale. I primi risultati dovrebbero comunque arrivare a partire dalle 03:00 di martedì notte ora italiana.
Cosa dicono i sondaggi
Secondo gli ultimi sondaggi disponibili, Joe Biden è dato in vantaggio per la vittoria finale contro Donald Trump. Il candidato democratico è quota 51,1% nel voto popolare, pari a 351 grandi elettori, contro Donald J. Trump al 41,9%, al 26 ottobre, facendo una media dei principali sondaggi. Secondo il New York Times, l'ultimo dibattito prima dell'Election Day non ha particolarmente modificato gli equilibri che si sono registrati nelle ultime settimane e, citando i due principali istituti di sondaggi, Biden è in vantaggio con un margine che va tra i 7 e i 12 punti.
Elezioni americane, i candidati alla presidenza e i loro programmi
Donald Trump e Joe Biden restano i candidati favoriti delle elezioni presidenziali Usa 2020, il primo per il partito repubblicano, il secondo per quello democratico. Ma ce ne sono anche altri: si tratta della docente Jo Jorgensen per il Partito Libertario, Howie Hawkins per i Verdi, dell’attivista Gloria La Riva per i Socialisti e il rapper Kanye West che correrà come indipendente ma solo in alcuni Stati, come l'Oklahoma.
Donald Trump
A sfidarsi per un posto alla Casa Bianca saranno l'attuale presidente Donald Trump, candidato del partito repubblicano, e Joe Biden per i democratici. L'ex tycoon, 74 anni, ha annunciato tempo fa la sua ricandidatura. Gli ultimi mesi per lui non sono stati una passeggiata: dalle proteste del movimento Black Lives Matter alla crisi dovuta alla pandemia da Coronavirus, a cui lui stesso, insieme alla First Lady Melania, è risultato positivo, l'attuale numero uno degli States ha dovuto affrontare polemiche e critiche anche dai colleghi di partito. Senza dimenticare il processo per impeachment avviato nei suoi confronti, in seguito allo scoppio del cosiddetto Ucraina-gate, al termine del quale è stato, come previsto, assolto. Trump era accusato di abuso di potere e ostruzione ai lavori del Congresso nel caso che riguarda l’Ucraina e la sua telefonata al presidente Volodymyr Zelensky, nella quale fece pressioni perché aprisse un’indagine contro Joe Biden, suo avversario alle elezioni presidenziali del 2020. In caso di nuova vittoria, sarebbe riconfermato come suo vice Mike Pence. Nel suo programma è dato ampio spazio proprio alla crisi dovuta a Covid-19 e alla conseguente scoperta di un vaccino efficace, ma anche all'economia, con la promessa di ridurre il deficit ed eliminare il debito nazionale. Ha inoltre promesso azioni contro la violenza armata, dopo le diverse sparatorie che si sono verificate negli ultimi anni, ma è stato vago sui dettagli. Per quanto riguarda il tema immigrazione, il presidente ha deciso di proseguire con la politica di "tolleranza zero" e con la realizzazione del muro al confine col Messico.
Joe Biden
Biden, ex vicepresidente durante l'era Obama, è stato scelto come candidato democratico al termine delle primarie del partito, dove l'altro candidato, Bernie Sanders, gli aveva dato parecchio filo da torcere. Ma alla fine Biden, 77 anni, ha avuto la meglio e ha scelto come sua vice nella corsa alla Casa Bianca Kamala Harris, senatrice per lo stato della California a partire dal 2017: è stata la prima donna, per di più asioamericana, a ricoprire la carica di procuratore generale della Stato. Una scelta significativa, quest'ultima, anche in seguito alle manifestazioni anti-razzismo che si sono succedute negli Stati Uniti negli ultimi mesi dopo la morte di George Floyd. Nel suo programma elettorale ampio spazio è dato all'emergenza Covid-19 e alla possibilità di rendere gratuito a tutti il vaccino appena sarà disponibile; ancora, dal punto di vista economico, redistribuzione del carico tributario e "ricostruzione della classe media", aumentando il salario minimo a 15 dollari all'ora. Il candidato democratico ha inoltre proposto di rendere gratuito il college per gli studenti di famiglie con redditi al di sotto dei 125mila dollari e di eliminare, in fatto di politica estera, il cosiddetto travel ban, introdotto da Trump, che aveva sbarrato l'ingresso ai cittadini in arrivo dai paesi a maggioranza musulmana come la Siria.
Come si vota alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America
Nel sistema elettorale degli Stati Uniti, che sono uno Stato federale, non è il voto popolare a decidere il prossimo presidente: trattandosi di elezioni indirette, a decretare il vincitore è il numero dei grandi elettori conquistati Stato per Stato. In palio ce ne sono 538, divisi tra i vari Stati sulla base della loro rilevanza demografica. Tra di loro, un peso eccezionale è dato ai cosiddetti swing states o stati-chiave. Vince chi riesce ad ottenere almeno 270 grandi elettori, che è il quorum necessario per l'elezione. In caso di parità fra i grandi elettori, cioè se i due sfidanti conquistano 269 voti ciascuno, a decidere è il Congresso degli Stati Uniti. Per diventare presidente degli Stati Uniti è necessario soddisfare tre requisiti: bisogna avere più di 35 anni, essere nato negli Usa e risiedervi da almeno 14 anni.