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Elezioni Usa tra hacker russi e sistemi di sicurezza: chi avrà la meglio?

Dopo le polemiche legate al ruolo del Cremlino per influenzare il voto del prossimo 8 novembre, alcuni quotidiani locali, come Usa Today, hanno chiesto ai maggiori esperti di informatica del mondo se le prossime elezioni negli Stati Uniti siano “hackerabili”.
A cura di Ida Artiaco
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Tra i temi scottanti che hanno animato i primi due dibattiti televisivi tra Hillary Clinton e Donald Trump ce ne è uno che è quasi passato inosservato, ma che sta scatenando una serie di polemiche oltreoceano, tanto che i maggiori quotidiani locali hanno dovuto rincorrere esperti della sicurezza nazionale per tranquillizzare i cittadini che il prossimo 8 novembre si recheranno alle urne per scegliere il nuovo inquilino della Casa Bianca. Si tratta della possibilità che le elezioni 2016 vengano hackerate dalla Russia.

Hillary Clinton ha approfittato più volte della questione per punzecchiare il tycoon. "Sono rimasta scioccata quando ha invitato pubblicamente Putin a commettere azioni hacker contro gli americani", aveva detto il 26 settembre scorso l'ex Segretario di Stato riferendosi al suo rivale repubblicano. Questione ripresa dalla ex First Lady anche nello scontro sul piccolo schermo del 9 ottobre. " Non è mai successo nella storia degli States  – ha rincarato la dose – che un paese straniero stia lavorando così duramente per influenzare il risultato finale delle nostre votazioni". E qualche giorno prima le autorità a stelle e strisce avevano addirittura accusato pubblicamente Mosca per aver favorito attacchi informatici in grado di svelare e-mail di personaggi politici e istituzioni e influenzare così il voto del prossimo 8 novembre. Ma è davvero reale la possibilità che ciò avvenga?

Elezioni Usa hackerabili? La risposta degli esperti

Le elezioni Usa 2016 non sono hackerabili. Almeno a livello nazionale, mentre potrebbero esserci incidenti locali, in grado di minare la fiducia nell'intero sistema. A dichiararlo sono gli esperti dell'Fbi consultati dal quotidiano Usa Today: il pericolo che ciò avvenga è minimo, perché il voto è troppo decentrato e "offline" per essere seriamente minacciato. Pamela Smith, presidente di Verified Voting, associazione no-profit e bipartisan che sostiene l'accuratezza delle operazioni elettorali, ha spiegato che ciò avviene perché le "elezioni si volgono a livello locale, monitorate da autorità locali con attrezzatura verificata a livello locale, per cui è difficile trovarvi un punto debole e manomettere i risultati". Più facile, invece, per gli esperti informatici russi potrebbe essere accedere alle banche che conservano i dati degli elettori, un po' come quando sono riusciti a entrare nelle e-mail della Clinton e di altri personaggi di spicco del Partito democratico.

I punti deboli del sistema: online vs offline

Tuttavia, proprio alcuni sistemi locali potrebbero essere vittime della pirateria in rete. In alcune giurisdizioni, ad esempio, vi sono norme che prevedono il trasferimento dei risultati elettorali utilizzando il wi-fi piuttosto che inserirli su una pen drive da portare fisicamente all'ufficio centrale. Altri, ancora, utilizzano macchine obsolete più vulnerabili agli attacchi informatici e facilmente alterabili con un malware di qualsiasi tipo per falsificare i conteggi. Per questo le autorità stanno incoraggiando i responsabili locali a valutare i rischi di sicurezza delle infrastrutture protagoniste del prossimo "Election Day". Jehn Johnson, segretario del Dipartimento di sicurezza informatica, ha dichiarato che "si possono inviare richieste di scansioni dei macchinari fino a due settimane prima del voto e per aggiustare eventuali anomalie". E finora già 33 Stati e almeno 11 agenzie locali si sono rivolte agli esperti per verificare la presenza o meno di virus pericolosi. La buona notizia, paradossalmente, è che l'80% degli elettori si troverà davanti un sistema non tecnologizzato, dovrà usare carta e penna, vecchi metodi molto più sicuri di quelli online.

La lotta infinita tra Usa e Russia

La Russia sta giocando il ruolo di terzo incomodo da qualche mese all'interno della campagna elettorale 2016. Vittime illustri degli hacker illustri sono state, oltre alla signora Clinton, anche Michelle Obama, Joe Biden e Bill Clinton: dalle loro mail sono state rubate informazioni personali e riservate sui loro passaporti e non solo. Il sospetto dei democratici è dunque che Vladimir Putin voglia favorire il tycoon newyorkese perché lo considera un potenziale alleato e da cui ha più volte ricevuto attestati di stima. Nel rapporto dell'Office of the Director of National Intelligence e del Dipartimento di sicurezza interna, le due massime autorità dell'intelligence americana, dello scorso 7 ottobre è sottolineato come "tali furti e rivelazioni di informazioni hanno lo scopo di interferire con il processo elettorale degli Stati Uniti". Dal canto suo Mosca si difende e attende, come il resto del mondo, l'Election Day.

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