Elezioni Usa, Robert Kennedy Jr si ritira dalla corsa e appoggia Trump: “Ci farà uscire dalle guerre”
È finita la campagna elettorale di Robert F. Kennedy Jr, figlio di Robert F. Kennedy (noto politico statunitense assassinato nel 1968) e nipote dell'ex presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy. O meglio, la campagna di RFK junior è "sospesa", come ha precisato lui, in tutti gli Stati in cui il risultato potrebbe essere in bilico. Si tratta comunque di un passo indietro, di fatto: nella notte, Kennedy ha dato ufficialmente il suo appoggio a Donald Trump, affermando l'intenzione di sostenerlo nelle zone dove la competizione con Kamala Harris è più accesa.
L'annuncio era atteso da diversi giorni, nonostante negli scorsi mesi Kennedy e Trump si fossero attaccati (quest'ultimo aveva definito RFK "il radicale candidato di sinistra"). Partito con sondaggi incoraggianti che gli assegnavano fino al 15% dei consensi lo scorso autunno, nelle ultime settimane Kennedy era sceso attorno al 6%. La sua campagna era andata incontro a forti problemi economici. E, stando al candidato, i suoi sondaggi interni mostravano che i suoi voti erano tolti sopratutto a Donald Trump, che è scivolato leggermente dietro Harris.
Perché Kennedy ha lasciato la corsa e deciso di sostenere Trump
Questa notte – ora italiana – Trump e Kennedy sono apparsi insieme su un palco per la prima volta, in Arizona. Nel suo discorso al pubblico, Kennedy ha parlato della libertà di parola, della guerra in Ucraina e di una "guerra contro i nostri bambini", dicendo: "Questi sono i motivi che mi hanno spinto a lasciare il Partito democratico e candidarmi come indipendente, e che ora mi spingono a supportare il presidente Trump".
Kennedy, noto all'estero soprattutto per le posizioni anti-vacciniste portate avanti negli anni, ha comunque chiarito che la sua campagna elettorale continuerà negli Stati in cui il voto per lui non rischia di danneggiare Trump. Finora le procedure per ritirare la sua candidatura sono partite in Arizona e Pennsylvania, due cosiddetti ‘swing states', che potrebbero andare ai Democratici o ai Repubblicani e decidere l'esito delle elezioni. In altri tre Stati ‘swing', come Michigan, Nevada e Wisconsin, è invece troppo tardi per togliere ufficialmente il nome di Kennedy dalle schede.
Dal palco, Kennedy ha parlato agli elettori, riconoscendo le differenze ideologiche con Trump, ma affermando che si trovano d'accordo sulla necessità di "avere cibo sicuro e porre fine all'epidemia di malattie croniche". Kennedy ha insistito: "Non volete che le sostanze chimiche siano eliminate dal nostro cibo? Non volete un presidente che ci faccia uscire dalle guerre e ricostruisca la classe media?". Ha anche accennato al fatto che Trump gli avrebbe offerto un ruolo di rilievo in caso di vittoria, ma non ha fornito altri dettagli.
La reazione di fratelli Kennedy: "Tradisce i valori di nostro padre"
Nel presentare Kennedy ai suoi sostenitori, Trump ha affermato: "È un uomo che è stato un incredibile campione per molti dei valori che noi tutti condividiamo. Stiamo entrambi cercando di fare la cosa giusta per il Paese. Bobby ed io combatteremo insieme per sconfiggere l'establishment politico corrotto".
L'ex presidente ha anche ricordato i noti parenti di Kennedy, il padre e lo zio: "Stanno guardando dall'alto proprio adesso, e sono molto, molto orgogliosi". Il resto della famiglia Kennedy, però, ha preso una posizione ben diversa. Cinque membri della famiglia hanno diffuso un comunicato in cui, come avvenuto già in passato, hanno criticato la scelta del fratello: "Vogliamo un'America piena di speranza e unita da una visione comune per un futuro più brillante, un futuro segnato dalla libertà individuale, prosperità economica e orgoglio nazionale. Crediamo in Harris e Walz. La decisione di nostro fratello Bobby di sostenere Trump è un tradimento dei valori che nostro padre e la nostra famiglia hanno più a cuore. È una conclusione triste per una storia triste".