Elezioni USA, Obama verso la sconfitta nel voto di midterm

Mancano due giorni alle Midterm USA 2014, le elezioni – che cadono a metà del mandato presidenziale – per il rinnovo totale della Camera dei deputati e per i 33 dei 100 seggi senatoriali (oltre a 38 governatori di Stati e Territori e 46 legislature locali). Sono in molti a credere che questa tornata elettorale possa segnare la prima ufficiale sconfitta per il presidente Barack Obama e per il Partito Democratico. E’ bene precisare che il nome dell’inquilino della Casa Bianca non sarà presente sulla scheda, eppure Obama è stato al centro della campagna elettorale, per quanto i dem abbiano cercato di tenerlo il più possibile ai margini. Per il presidente USA il rischio è che queste elezioni segnino il ritorno dei repubblicani al controllo dell’intero Congresso. Se così fosse gli ultimi due anni del suo mandato sarebbero un vero e proprio calvario dal punto di vista legislativo.

“Queste elezioni sono troppo importanti per restare a casa. Non lasciamo che qualcuno scelga il futuro per noi e che il cinismo e lo status quo vincano sulla speranza":  è l'ultimo appello di Barack Obama prima del voto di medio termine. Per l’occasione il presidente tira fuori dal cilindro uno dei suoi slogan più celebri: "La speranza (hope, ndr) è quella che ha sconfitto il fascismo, che ha dato ai giovani la forza di marciare per i diritti di neri, gay, immigrati e donne. Il cinismo è una scelta. La speranza la scelta migliore".

Popolarità Obama ai minimi storici

Ma secondo il sondaggio del Washington Post/Abc, la popolarità di Obama è al 44 per cento: il livello più basso da quando è stato eletto presidente degli States. Può comunque contare sul sostegno dell’85 per cento degli afroamericani, ma rispetto al 2012 diversi ispanici sembrano averci voltato le spalle: dal 71 per cento al 50 per cento. E Obama spera di far presa sull’elettorato in rosa. Nel tradizionale messaggio del sabato alle famiglie, ha dedicato un passaggio del suo discorso del sabato alla condizione femminile, che anche negli Usa risente di discriminazioni.