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Elezioni USA 2024

Elezioni USA, chi sono i Grandi Elettori e perché sono loro a eleggere ufficialmente il presidente

Il prossimo 5 novembre si vota per le elezioni presidenziali Usa 2024: i candidati in corsa sono la democratica Kamala Harris, attuale vice presidente, e il repubblicano Donald Trump. Per stabilire il vincitore bisogna tenere in considerazione i 538 grandi elettori, i delegati si ogni Stato che compongono il collegio elettorale. Vediamo come funziona.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le elezioni americane del 5 novembre si avvicinano, e tra poco sapremo chi tra Kamala Harris e Donald Trump sarà il 47esimo presidente degli Stati Uniti. Per conoscere l'esito del voto bisogna prestare particolare attenzione agli Stati chiave, i cosiddetti Swing State, quelli in cui l'elettorato non ha una netta prevalenza democratica o repubblicana, e che possono fare la differenza, visto che i due candidati sono stanzialmente in una situazione di parità. In questi sette Stati, Michigan, Nevada, Pennsylvania, Wisconsin, North Carolina, Georgia e Arizona, è praticamente impossibile prevedere chi sarà il più votato, perché l'elettorato non è né blu né rosso, tradizionalmente.

Per conoscere il nuovo inquilino della Casa Bianca non serve guardare i voti totali ottenuti da ogni candidato. Le elezioni presidenziali americane si basano infatti su un sistema elettorale indiretto: significa che i cittadini non eleggono direttamente il presidente e il vicepresidente (in corsa ci sono Tim Walz, scelto da Harris, e JD Vance, indicato da Trump), ma sono previsti alcuni passaggi intermedi. Nel Paese è in vigore il sistema del collegio elettorale: gli elettori eleggono a livello statale i grandi elettori, ovvero i delegati che compongono il collegio elettorale, che sono poi quelli che avranno il compito di eleggere ufficialmente il presidente degli Stati Uniti. Per arrivare alla vittoria servono almeno 270 voti elettorali. In palio, complessivamente, ci sono 538 grandi elettori.

Quanti sono i grandi elettori per Stato

Non tutti gli Stati sono uguali, in termini di ‘peso' elettorale. Ogni Stato ha un numero di grandi elettori proporzionale alla sua rappresentanza al Congresso, formato da due camere: 100 senatori (2 per ogni Stato) e 435 rappresentanti, assegnati in proporzione alla popolazione dello Stato, ed eletti dai cittadini americani ogni due anni. A questi si sommano i tre rappresentanti eletti nel District of Columbia, la zona della capitale Washington. In totale quindi i grandi elettori arrivano a 538. Al candidato che ottiene il maggior numero di voti in uno Stato vengono assegnati i voti di tutti i grandi elettori: è il sistema del ‘winner-takes-all‘. A fare eccezione sono il Nebraska e il Maine, che seguono un sistema proporzionale.

Il numero di grandi elettori assegnato a ciascuno Stato
Il numero di grandi elettori assegnato a ciascuno Stato

Quali sono i compiti e i poteri dei grandi elettori

In teoria i grandi elettori hanno libertà di scelta, cioè possono votare in contrasto con la volontà popolare, e solo in 26 Stati e nel Distretto di Columbia hanno l'obbligo per legge di adeguare la loro decisione al voto dei cittadini. Negli altri è comunque ormai prassi consolidata che seguano la volontà popolare. Anche se la Costituzione americana non riconosce alcun obbligo per il grande elettore di votare il candidato presidenziale della propria lista, sono rarissimi i casi in cui si è registrata un'astensione, oppure un voto contrario. Oltre a questo importante compito, non ne hanno altri.

Cos'è il Collegio Elettorale che elegge il Presidente USA

Il collegio elettorale dunque è il vero organo che ogni quattro anni elegge il Presidente degli Stati Uniti e il sui vice, A volte, dopo l'election day di novembre (il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre), passano alcuni giorni prima che che vengano completate le operazioni di scrutinio dei grandi elettori. Per questo è stato stabilito che la convocazione dei grandi elettori deve avvenire il primo lunedì successivo al secondo mercoledì del mese di dicembre, successivo all'election day. I grandi elettori quindi si riuniscono nelle capitali degli Stati dove sono stati eletti per le procedure di voto. Al termine delle votazioni il compito passa al Congresso, a cui è affidato il compito di conteggiare i voti.

Il Congresso americano si riunisce in una seduta congiunta presieduta dal vicepresidente in carica. Dopo le procedure di voto, si redige un verbale che poi viene inviato a Washington. Il 6 gennaio, il Congresso procede all’apertura delle buste e al conteggio dei voti che ciascun grande elettore ha espresso. Chi ottiene la maggioranza è eletto con un mandato di quattro anni.

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