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Elezioni USA 2024

Elezioni USA 2024, i candidati Trump e Harris a confronto: cosa dicono i programmi elettorali

A pochi giorni dalle elezioni presidenziali USA del 5 novembre, ecco i programmi elettorali dei due candidati alla Casa Bianca, Kamala Harris e Donald Trump: cosa ne pensano sui temi relativi ad aborto, economia, immigrazione e politica estera su cui si giocherà la partita finale per la Casa Bianca.
A cura di Ida Artiaco
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Aborto, immigrazione ed economia. Sono questi i tre grandi temi al centro dei programmi elettorali di Kamala Harris e Donald Trump, candidati rispettivamente del Partito Democratico e di quello Repubblicano alle elezioni presidenziali USA 2024 in programma il 5 novembre. Un occhio di riguardo viene dato anche alla politica estera, tra guerra in Ucraina e tra Israele e Hamas, ma è sulle questione interne che si giocherà la partita finale della corsa alla Casa Bianca. Tra i due, per altro, sarà testa a testa fino alla fine, stando a quanto mostrano gli ultimi sondaggi, soprattutto nei sette Stati chiave, per cui sarà fondamentale per loro riuscire a convincere fino all'ultimo elettore indeciso: ecco allora i programmi elettorali dell'attuale vicepresidente e dell'ex tycoon.

Aborto

Tra i temi caldi su cui si giocherà la partita tra Trump e Harris c'è quello dell'aborto e dei diritti delle donne. Mentre l'attuale vicepresidente ha dato pieno sostegno al diritto all’aborto, rimettendo in atto le protezioni che la Corte Suprema ha tolto, l'ex tycoon ha in realtà abbandonato l'idea di vietarlo a livello nazionale, ma rimettendo la decisione ai singoli stati. "Il mio punto di vista è che ora abbiamo l'aborto dove tutti lo volevano dal punto di vista legale, gli Stati lo determineranno tramite voto referendario o legislativo, o forse entrambi, e qualunque cosa decidano deve essere la legge del Paese", ha detto l'ex presidente.

In realtà, quello del diritto all'aborto è uno dei temi in generale più divisivi dell'elettorato americano, attaccato dai repubblicani e difeso dai democratici, in particolare dopo l'abrogazione nel 2022 da parte della Corte Suprema della Roe vs Wade che per oltre 50 anni aveva sostenuto questo diritto. Per quanto riguarda Kamala Harris, la democratica ha rivendicato che la sua "è una lotta per il futuro ed è una lotta per la libertà, come la libertà di una donna di prendere decisioni sul proprio corpo e di non avere il governo che le dice cosa fare", ha detto durante un evento elettorale a Savannah. Il sito web della campagna di Harris promette che se eletta Presidente, "non permetterà mai che un divieto nazionale sull'aborto diventi legge. E quando il Congresso approverà una legge per ripristinare la libertà riproduttiva a livello nazionale, lei la firmerà".

Si ricordi, per altro, che il 5 novembre prossimo, in dieci Stati USA, compresi territori chiave come Arizona e Nevada, in coincidenza con le presidenziali i cittadini si recheranno alle urne anche per il referendum in cui si voterà sui limiti statali all’interruzione di gravidanza.

Immigrazione

Altro tema centrale del dibattito politico di questa campagna elettorale è quello dell'immigrazione. Già durante il dibattito tv tenutosi all'inizio di settembre, i due candidati si era scaldati non poco su questa materia. In quella occasione, Trump aveva rilanciato la falsa teoria cospirativa secondo cui in Ohio gli immigrati clandestini haitiani rubano cani e gatti per mangiarseli, e Muir ha dovuto smentirlo tramite fact checking. Ultimamente invece, nel corso di una intervista alla rete repubblicana Fox News, Harris è stata incalzata dal conduttore sulle "tragedie delle giovani donne americane assassinate da migranti clandestini".

Solo qualche giorno fa Trump era tornato sull'argomento definendo gli Stati Uniti "come un bidone della spazzatura per il mondo", parlando degli immigrati senza documenti ad un evento in Arizona, secondo quanto riferito dalla BBC. "Ogni volta che vengo a parlare di ciò che hanno fatto al nostro Paese, mi arrabbio sempre di più", ha aggiunto. "L'invasione di immigrati che Kamala ci ha regalato grazie a una grossolana incompetenza la squalifica anche solo dal pensare di diventare presidente", ha detto attaccando sul tema Harris.

Politica estera

Dal punto di vista della politica estera, Harris si muove in continuità col suo predecessore, Joe Biden, prevedendo un rafforzamento della Nato e delle relazioni con l’Ue, una partnership con paesi Asean (Associazione delle nazioni del Sud-est asiatico) e India e la rivalità strategica con la Cina. Non è in dubbio il sostegno incondizionato alla causa ucraina portato avanti da Biden, così come il sostegno a Israele, anche se proprio il conflitto di quest'ultimo a Gaza rappresenta un tema divisivo all'interno dell'elettorato dem.

Trump, invece, è da sempre scettico nei confronti della Nato e ha spesso affermato che gli Stati Uniti  non posso continuare a finanziare l'Ucraina in guerra contro la Russia. "Se Trump fosse presidente, Putin sarebbe seduto a Kiev con gli occhi puntati sull'Europa", aveva detto la Harris durante il dibattito in tv. Per quanto riguarda il Medio Oriente, dall'ex tycoon è arrivato pieno sostegno a Israele che ha commesso "l’unico errore di non aver finito la guerra in fretta".

Economia

Infine, per quanto riguarda l'economia, Harris sostiene un piano Medicare for All per ampliare l’accesso all’assistenza sanitaria e ridurre i costi per i consumatori, mentre Trump ha promesso di non fare tagli all’assistenza sanitaria e alla previdenza sociale. Mentre per quanto riguarda le tasse, da un lato la democratica è a favore dell’abrogazione di tutti i tagli fiscali di Trump, a partire dalle agevolazioni fiscali per i cittadini statunitensi che guadagnano più di 400mila dollari fino ad arrivare a un innalzamento dell’aliquota fiscale sulle società dal 21% al 28%, dall'altro l'ex tycoon intende estendere i tagli fiscali, diminuire le tasse per i lavoratori ed eliminare quelle sulle mance.

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