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Elezioni USA 2024

Elezioni USA 2024, cosa dicono i sondaggi a una settimana dal voto: chi è in vantaggio tra Trump e Harris

A livello nazionale i sondaggi per le elezioni 2024 negli Usa sono equilibrati: Kamala Harris e Donald Trump proseguono appaiati, con pochissimi punti di distanza. Ormai però quello che conta sono i risultati negli Stati chiave: ecco cosa succederà secondo i sondaggi, quando manca una settimana al voto.
A cura di Luca Pons
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Guardando i sondaggi nazionali sulle elezioni negli Stati Uniti, che si terranno tra una settimana, si potrebbe avere l'impressione che Kamala Harris sia in leggero vantaggio su Donald Trump. Infatti, nelle rilevazioni che comprendono tutto il Paese la candidata democratica è in media al 48%, contro il 47% circa del repubblicano Donald Trump.

Tuttavia, negli Usa per vincere le elezioni non basta avere la maggioranza complessiva dei voti: ciò che conta è vincere gli Stati che portano il maggior numero di grandi elettori. In particolare, vincere negli Stati chiave può significare guadagnarsi l'elezione, anche se il proprio rivale ottiene complessivamente più voti. È quello che avvenne nel 2016 proprio a Trump, eletto presidente nonostante Hillary Clinton nonostante avesse preso meno voti a livello nazionale.

Cosa dicono i sondaggi nazionali su Harris e Trump

La media dei sondaggi nazionali, curata e aggiornata dal portale FiveThityEight, registra Kamala Harris al 48,1%, mentre Donald Trump oggi si fermerebbe al 46,7%. Si tratta di una distanza di poco meno di un punto e mezzo, confermata da quasi tutti i sondaggi che si sono svolti negli ultimi giorni: YouGov, Emerson college, Tipp Insights e altri soggetti che si occupa di rilevazioni hanno tutti assegnato un leggero vantaggio a Harris, o al massimo hanno registrato un pareggio.

Quali sono gli Stati chiave in bilico

Come detto, però, l'aspetto più importante da tenere sott'occhio sono gli Stati chiave. E, per la verità, soprattutto alcune contee all'interno di quegli Stati. Infatti, per vincere un candidato presidente deve arrivare a 270 grandi elettori: al momento, considerando gli Stati dove probabilmente vincerà Harris, i democratici arriverebbero a 225, mentre facendo la stessa operazione per Trump i repubblicani arriverebbero a 219. Ci sono ben 93 grandi elettori che vengono da Stati ancora "indecisi".

Gli Stati chiave al momento sono considerati: Pennsylvania, Wisconsin, Nevada, Michigan, Arizona, Georgia e North Carolina. In questo momento i primi quattro su sette sono in parità nei sondaggi: in Pennsylvania Trump risulta avere un vantaggio dello 0,3%, in Michigan lo stesso vale per Harris; in Nevada Trump ha un +0,2%, e in Wisconsin Harris ha un +0,1%. Si parla, insomma, di differenze di pochi decimi di punto.

La situazione è leggermente diversa negli altri tre Stati chiave, dove la situazione sembra mediamente più favorevole ai repubblicani. In Arizona, ad esempio, Trump conduce con un vantaggio di 1,9 punti percentuali, 48,7% a 46,8%. In Georgia, sempre Trump è avanti di un punto e mezzo. In entrambi i casi, il suo vantaggio si è formato soprattutto nell'ultimo mese. Infine, in North Carolina il vantaggio dell'ex presidente è dell'1,3%, mentre fino a una settimana fa era di appena mezzo punto.

Chi vincerà le elezioni 2024 e diventerà presidente degli Stati Uniti

Se la votazione dovesse andare esattamente come prevedono i sondaggi al momento, rispettando i pronostici anche quando il vantaggio è solamente dello 0,1%, il risultato sarebbe questo: Trump verrebbe eletto presidente, con 287 grandi elettori, pur non ottenendo la maggioranza dei voti a livello nazionale. Harris si fermerebbe invece a 251 grandi elettori.

Come detto, i sondaggi al momento mostrano ancora grande incertezza. Basterebbe ribaltare solamente due Stati (Nevada e Pennsylvania, dove Trump ha un vantaggio rispettivamente di +0,2% e +0,3%) per consegnare la vittoria a Harris, con 276 grandi elettori contro 262.

La maggior parte delle rilevazioni mostrano che nelle ultime settimane, negli Stati chiave, l'ex presidente repubblicano si è rafforzato. In questo momento, quindi, ad avere un leggerissimo vantaggio è lui. Ma negli ultimi giorni della campagna elettorale le cose possono ancora cambiare. Solo il 6 novembre – e forse anche più in là, a seconda della velocità nel conteggio in alcuni Stati – si potrà sapere chi sarà il nuovo (o la nuova) presidente degli Stati Uniti.

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