Elezioni Usa 2016, Trump promette: “Meno tasse per tutti”
Il candidato repubblicano Donald Trump mette in tavola il suo "programma economico" e promette ai suoi elettori "la più grande rivoluzione fiscale da Ronald Reagan": meno tasse per tutti, sia cittadini che imprese, niente tagli a pensioni e sanità per gli anziani, stop a politiche ambientaliste che frenano l'economia e rilancio dell'industria manufatturiera, compresa la revisione di eventuali accordi penalizzanti con l'estero.
La "ricetta" di Trump parte dal rimettere al lavoro gli operai dell'industria siderurgica e delle miniere di carbone e da una riduzione sostanziale delle tasse. Su questo punto il candidato repubblicano ha un po' ridimensionato il suo piano: le sette aliquote federali verranno ridotte a tre: 12, 25 e 33%, così come proposto dai parlamentari repubblicani al Congresso. Poi un abbassamento al 15% dell'imposta sulle imprese – oggi al 35% federale (più il 6% medio a livello locale), tra le più alte del mondo – e un azzeramento della "death tax", l’imposta di successione che oggi esiste solo per i patrimoni più consistenti. Proprio per questa ragione Trump rischia di essere accusato di fare gli interessi dei suoi eredi. A differenza dell'indirizzo del suo partito, invece, Trump non vuole tagliare pensioni e sistema sanitario per gli anziani, che costituiscono un bacino elettorale non indifferente per lui.
Il candidato repubblicano ha poi annunciato guerra alle politiche ambientaliste e di risparmio energetico, che hanno solo l'effetto di distruggere posti di lavoro. Sempre in contrasto con il partito, Trump propone dunque di rivalutare la produzione siderurgica, le miniere di carbone e l'industria automobilistica. Infine, il "free trade": Trump vuole rinegoziare i trattati commerciali, che potrebbero avere effetti svantaggiosi, dal Nafta al Tpp.