Elezioni USA 2016, nel super martedì vincono Trump e Clinton
Il “super Tuesday” ha emesso il suo responso: sette vittorie per Hillary Clinton, e tre per Bernie Sanders fra i democratici. Sei per Donald Trump, due per il senatore Ted Cruz e uno per il senatore Marco Rubio fra i repubblicani. Ciò vuol dire che probabilmente saranno il tycoon e la ex First Lady a sfidarsi il prossimo 8 novembre per la Casa Bianca. E’ giusto sottolineare quel “probabilmente”: i giochi non sono ancora fatti, soprattutto per i democratici: Sanders ha vinto in Oklahoma e in Colorado, Stati in cui la Clinton era data per favorita. Lei che invece conferma il suo dominio negli Stati del Sud: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Tennessee, Texas e Virginia. Tra i repubblicani, Trump continua la sua travolgente corsa verso la nomination vincendo le primarie repubblicane in diversi Stati, dal Nordest al Sud. Secondo le proiezioni, ha vinto in Alabama, Arkansas, Virginia, Georgia, Tennesee e Massachussetts. Il suo principale sfidante rimane Ted Cruz, vincente in Oklahoma e Texas. Delusione per Marco Rubio, che conquista il solo Minnesota.
Il commento di Trump e della Clinton
Il miliardario è sempre più vicino alla nomination per le Presidenziali 2016. Forte di questo risultato, rilancia: "Avremo il muro con il Messico", citando l'esempio della Grande muraglia cinese "molta più lunga di quello che serve a noi". Poi attacca direttamente la sua probabile sfidante, Hillary Clinton, sul caso-mail: "Ha commesso un atto criminale: se le sarà consentito di correre sarà un giorno triste per questo Paese". "Mi dispiace per Rubio – ironizza Trump da Palm Peach, in Florida, Stato del giovane senatore di origini cubane – per lui è stata una serata molto dura. E ha speso anche un sacco di soldi…" Anche la Clinton era in Florida: "Questo Paese appartiene a tutti noi, non solo a chi guarda in una direzione, prega in una direzione o pensa in una direzione", ha detto parlando nel suo quartier generale di Miami.
Elezioni USA 2016: che cos’è il Super Tuesday?
Il cosiddetto “super Tuesday” è la giornata in cui si vota contemporaneamente in diversi Stati USA. È stato ideato nel 1988 per sconfiggere la cosiddetta ‘sindrome dell’Iowa’, lo Stato che vota per primo e che quindi attira maggiormente l’attenzione di candidati, mass media e opinione pubblica, per quanto non sia rappresentativo dell’elettorato statunitense, come invece lo sono ad esempio Texas o California.
I repubblicani hanno votato in 11 Stati: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont e Virginia, e tenuto i caucus in Minnesota e Alaska. In palio 595 delegati, quasi la metà della cifra necessaria per ottenere la nomination del Grand Old Party, 1.237.
Le primarie democratiche si sono tenute invece in 12 Stati: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachusetts, Oklahoma, Tennessee, Texas, Vermont e Virginia, mentre in Minnesota, Colorado e nelle Samoa americane si sono svolti i caucus. In palio 894 delegati, assegnati proporzionalmente (per essere il candidato presidenziale ne servono 2.383), e 140 superdelegati, ovvero membri del Congresso, governatori, ex presidenti e alti esponenti del partito.