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Elezioni USA 2012: La lettera di Clinton a sostegno di Obama

Quale candidato alla presidenza ha “più probabilità” di restituire “benessere ai ceti medi” e offrire ai più poveri l’occasione di migliorare la propria condizione? Per Bill Clinton non ci sono dubbi: Barack Obama, che “sta dando vita a un’America più inclusiva e più giusta”.
A cura di Biagio Chiariello
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Elezioni USA: La lettera di Clinton a sostegno di Obama

Mancano 24 ore all’Election Day e i sondaggi riferiscono di un vero e proprio testa-a-testa tra Obama e Romney nella corsa alla Casa Bianca. L'attuale presidente USA ha però un asso nella manica: Bill Clinton, forse lo sponsor principale di Barack per queste elezioni presidenziali. Nelle ultime settimane l’ex presidente ha fatto 26 comizi per il candidato democratico. Neanche la raucedine e il raffreddore lo hanno fermato: "Ho dato la mia voce per sostenere il mio presidente" ha scherzato Clinton dal palco di Bristow, in Virginia, uno dei cosiddetti "stati incerti", sui quali si sono concentrati gli ultimi sforzi della campagna elettorale dei due candidati. E così, se la voce non ce la fa, Clinton ha pronta la penna per esprimere il suo pensiero agli indipendenti ancora incerti e ai democratici che esitano ad esprimersi.

Questa la lettera scritta da Bill Clinton di proprio pugno per Barack Obama e pubblicata da Repubblica:

Quale candidato alla presidenza ha più probabilità di restituire il benessere ai ceti medi e offrire ai più poveri l’occasione di migliorare la propria condizione? Di costruire un’economia americana del XXI secolo che crei i posti di lavoro del domani, riduca l’indebitamento e conservi la nostra leadership nel mondo?

Mitt Romney afferma che creerà 12 milioni di posti di lavoro in quattro anni. Strano: l’analista di Moody’s prevede lo stesso, se non manderemo a monte quel che Obama ha già fatto. Romney, visto che il nostro debito è un problema terribile, varerà sgravi fiscali per tutti nell’ordine dei 5mila miliardi di dollari.

E aumenterà le spese per la Difesa di 2mila miliardi. Soltanto dopo le elezioni ci dirà come. Ecco perché va votato Obama: quando si è insediato alla presidenza, l’economia perdeva 800mila posti di lavoro al mese, durante la peggiore crisi finanziaria dopo la Grande Depressione.

Nessun presidente, in soli quattro anni, avrebbe potuto rimediare a tutti i danni ereditati. Da quando 31 mesi fa nel settore privato si è arrestata la perdita di posti di lavoro, l’economia ne ha creati 5,2 milioni di nuovi. Quest’anno abbiamo avuto il più consistente calo annuale del tasso di disoccupazione dal febbraio 1995 a oggi; le esportazioni mensili sono salite al 41 per cento; gli aumenti nelle vendite di automobili e di nuove case sono al livello massimo degli ultimi quattro anni, e da quando l’industria automobilistica è stata ristrutturata nel giugno 2009 — grazie al piano al quale si oppose il governatore Romney — in questo settore è stato creato circa un quarto di milione di nuovi posti di lavoro.

Il piano del presidente per l’economia è migliore e prevede investimenti nell’innovazione, nelle infrastrutture, nella produzione, in nuove fonti energetiche, nell’istruzione e nella formazione, e la simultanea riduzione del deficit di oltre quattromila miliardi, con tagli di spesa di 2,50 dollari per ogni dollaro di aumento fiscale per gli americani più benestanti.

Il governatore Romney pensa di ridurre di nuovo le tasse ai più ricchi e di tagliare i programmi che aiutano i ceti medi e i bambini poveri. Vuole abrogare i crediti di imposta per l’energia solare ed eolica, che alimentano industrie con circa 175 mila posti di lavoro.

Il piano di Obama per l’istruzione è migliore. Gli investimenti nell’istruzione della prima infanzia, e la sua iniziativa Race to the Top hanno incoraggiato quasi tutti gli stati a elevare gli standard accademici. Romney, per finanziare i suoi sgravi fiscali, dovrebbe tagliare questi investimenti. Il piano per l’assistenza sanitaria del presidente è migliore. Il requisito imposto alle compagnie di assicurazione di spendere a vantaggio dell’assistenza sanitaria, e non per gli utili o la pubblicità, l’80 per cento dei premi incassati, l’estate scorsa ha portato

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