Elezioni Romania, Corte costituzionale annulla i risultati per interferenze russe: cosa succede ora
A pochissimi giorni dal ballottaggio, previsto per l'8 dicembre, la Corte costituzionale romena ha annullato il risultato del primo turno delle elezioni presidenziali nel Paese, annullando "l'intero processo di elezione del presidente romeno" per "garantire la validità e la legalità" del voto. Ora i giudici chiedono che "l'intero processo elettorale" riprenda dall'inizio.
Il motivo è il sospetto di ingerenze russe durante la consultazione del 24 novembre, che aveva portato alla vittoria di Calin Georgescu, noto per le sue posizioni anti-Nato e per i suoi elogi nei confronti di Vladimir Putin.
L'ingegnere 62enne, candidato come indipendente, era uscito dal primo turno con oltre il 22% delle preferenze e dunque una maggiore possibilità di sconfiggere al ballottaggio la sfidante del centrodestra Elena Lasconi e il premier in carica Marcel Ciolacu, arrivati rispettivamente secondi e terzi.
Ora però, dopo la decisione della Corte, l'intera consultazione elettorale ripartirà da zero e bisognerà fissare una data per le nuove elezioni.
Perché i giudici hanno annullato i risultati delle elezioni in Romania
La Corte costituzionale ha deciso di annullare il risultato del primo turno dopo esser venuti in possesso di documenti dell'intelligence, che suggerivano l'esistenza di interferenze dall'estero – in particolare da Mosca – per favorire il candidato filo-russo.
La scorsa settimana dopo il riconteggio dei voti richiesto dopo il ricorso presentato dal candidato Cristian Terhes, che aveva denunciato dei brogli, i giudici non avevano dato l'ok alla richiesta di annullamento e avevno anche respinto le istanze che accusavano Georgescu di aver finanziato illegalmente la campagna.
Inizialmente i giudici avevano fatto sapere che non avrebbero discusso la questione delle possibili influenze prima del ballottaggio. Alla fine la Corte, riunitasi questa mattina, ha annunciato l'annullamento delle elezioni e la ripetizione del voto per "garantire la correttezza e la legalità del processo elettorale".
Per il primo ministro Ciolacu la sentenza della Consulta è "l'unica decisione corretta", mentre Georgescu, contattato dalla Bbc, ha negato interferenze da parte del Cremlino.
Cosa succede ora che il voto è stato annullato
Ora i cittadini romeni saranno nuovamente chiamati alle urne per il primo turno. A tal proposito la legge prevede che in caso di annullamento, le elezioni possano tenersi a partire dalla seconda domenica successiva alla sentenza, cioè dal 22 dicembre in poi.
Poiché però i giudici costituzionali hanno chiesto la ripetizione dell'intero processo, inclusa in teoria anche la campagna elettorale, i tempi potrebbero allungarsi e dunque le elezioni potrebbero slittare direttamente al prossimo anno.