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Elezioni Regno Unito 2024, quando si vota e come funzionano: partiti candidati e ultimi sondaggi in UK

Giovedì 4 luglio si terranno le elezioni anticipate nel Regno Unito: secondo i sondaggi il premier conservatore Rishi Sunak potrebbe perdere il potere a favore del leader laburista Keir Starmers. Ecco come funziona il voto e quali sono i partiti e i leader candidati.
A cura di Annalisa Girardi
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Tra i Paesi che sono chiamati al voto quest'anno per le elezioni generali c'è anche il Regno Unito: i cittadini britannici torneranno alle urne per la prima volta in cinque anni giovedì 4 luglio, per rinnovare la Camera bassa del Parlamento, cioè la Camera dei Comuni (House of Commons). Si tratta della prima tornata elettorale dalla Brexit, convocata in anticipo dal premier Rishi Sunak, esponente dei Tories. I Conservatori sono al potere da ben 14 anni, dal 2010, ma tutti i sondaggi ora dicono che potrebbe presto esserci una svolta, con i Laburisti in vantaggio e pronti a conquistare la maggioranza. Il loro leader è  Keir Starmer.

I principali schieramenti che si affronteranno alle urne sono il partito conservatore, i Tories, e quello di centrosinistra, il Labour Party. Ma non sono le uniche forze politiche a partecipare alle elezioni: c'è, ad esempio, anche il Reform Party, guidato dal leader della Brexit, Nigel Farage, che secondo i commentatori potrebbe portare via diversi voti ai conservatori.

Il sistema elettorale è basato su un sistema maggioritario, un meccanismo che i britannici definiscono "first past the post": vince e ottiene il seggio chi prende più voti in una determinata circoscrizione. Sul sito del parlamento britannico si legge:

Si può scegliere tra diversi candidati in ogni circoscrizione. Alcuni saranno i candidati locali per i partiti nazionali. Il candidato che riceve più voti diventa MP, membro del Parlamento.

In totale i seggi nella Camera dei Comuni sono 650, il che significa che la maggioranza assoluta è fissata a 326. Non ci sarà un secondo turno, tutto si deciderà il 4 luglio.

I partiti e i candidati alle elezioni nel Regno Unito 2024

Il 4 luglio, dalle ore 7 del mattino fino alle 22.00, i cittadini britannici si recheranno alle urne per rinnovare la Camera dei Comuni (la Camera alta – la House of Lords – non è elettiva). Si tratta della prima tornata dal 12 dicembre del 2019. I rappresentanti eletti resteranno in carica per cinque anni. Non si vota per eleggere il primo ministro, ma per i propri rappresentanti nel Parlamento: il leader del partito che vince le elezioni viene nominato primo ministro dal Re. Dei partiti che si presentano al voto la maggior parte sono di ispirazione nazionale, altri hanno un forte radicamento regionale: ci sono i Conservatori – i Toriesdi centrodestra, il Labour Party, di centrosinistra; il partito di estrema destra Reform Party, ma anche il Partito Nazionale Scozzese, che si batte per l'indipendenza della Scozia ed il terzo schieramento nel Paese, il partito dei Liberali Democratici, quello dei Verdi – il Green Party -, quello gallese Plaid Cymru e un altro partito indipendentista scozzese, Alba.

La sfida è tra i leader dei due principali schieramenti, i Conservatori e i Laburisti: a guidare il primo è l'attuale premier, Rishi Sunak, mentre il leader del secondo è Keir Starmer, un ex pubblico ministero al vertice del partito dal 2020, anno in cui ha preso il posto di Jeremy Corbyn. L'altro leader su cui è alta l'attenzione è Nigel Farage, oggi alla guida del Reform Party – prima aveva fondato lo Ukip (UK Independence Party) e il Brexit Party – che punta a portare via voti ai Tories e farsi così eleggere personalmente per la prima volta nella Camera dei Comuni.

Rishi Sunak, leader dei Torier e premier uscente
Rishi Sunak, leader dei Torier e premier uscente
Keir Starmer, leader del Labour Party
Keir Starmer, leader del Labour Party

Come funzionano le elezioni nel Regno Unito 2024: la legge elettorale

I candidati alle elezioni sono diversi da circoscrizione a circoscrizione e se eletti rappresenteranno un preciso territorio – i britannici lo definiscono constituency – per i seguenti cinque anni alla Camera dei Comuni. In ogni circoscrizione verrà eletto, e quindi otterrà il seggio, il candidato che prende più voti, anche se non raggiunge la maggioranza assoluta (50% dei voti + 1). Il sistema elettorale è quindi di tipo fortemente maggioritario e il partito che ottiene più seggi è quello poi incaricato di formare il nuovo governo. Sempre sul sito del Parlamento britannico si legge:

Il partito politico che ottiene la maggioranza dei seggi nella Camera dei Comuni dopo le elezioni generali di solito forma il nuovo governo. Il suo leader diventa primo ministro. Il primo ministro viene nominato dal monarca.

Cosa dicono gli ultimi sondaggi in UK

Secondo i sondaggi, per la prima volta in oltre dieci anni, i Laburisti sarebbero in netto vantaggio sui Conservatori. L'ultimo primo ministro di centro-sinistra è stato Gordon Brown, nel 2010. Da quel momento si sono succeduti tutti leader conservatori. Il primo dopo Brown è stato David Cameron, che però si è dimesso dopo il voto sulla Brexit. A seguire Theresa May, ma anche lei aveva lasciato dopo non essere riuscita a trovare un accordo con l'Unione europea per l'uscita del Paese. A quel punto a Downing Street è arrivato Boris Johnson, caduto con lo scandalo del Partygate, da cui era emerso che mentre tutto il Paese era in lockdown a causa della pandemia di Covid, nella residenza del primo ministro venivano organizzate delle vere e proprie feste. Infine, prima di Sunak, era stato il turno di Liz Truss, che aveva lasciato dopo che la manovra economica del suo governo aveva portato i conti pubblici al collasso.

Starmer, dal canto suo, è arrivato alla guida dei Laburisti dopo che Jeremy Corbyn è stato sconfitto pesantemente alle urne da Boris Johnson. Per il suo partito si tratta della prima vera occasione in oltre un decennio di strappare il potere ai Conservatori, che negli ultimi anni hanno visto i consensi crollare e, allo stesso tempo, le critiche moltiplicarsi per la gestione delle crisi che si sono succedute, dal Covid a quella economica. Proprio la questione dell'inflazione e del rallentamento della crescita sono alcuni dei temi che hanno pesato sul governo uscente, costringendo Sunak a convocare elezioni anticipate. Un altro è quello dell'immigrazione: da un lato gli arrivi attraverso la Manica sono aumentati, dall'altro il piano per deportare i migranti in Ruanda ha ricevuto critiche internazionali, che lo hanno dipinto come disumano e contrario allo stato di diritto.

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