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Elezioni presidenziali in Siria: urne aperte solo nelle aree controllate da Assad

Si vota oggi fino alle 19. Oltre ad Assad, per la prima volta sono stati accettati altri due candidati presidente, ma sono pressoché sconosciuti a tutti. E mentre i cittadini votano, continuano i bombardamenti.
A cura di Davide Falcioni
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Urne aperte in Siria dove oggi, dalle 7 alle 19, sono iniziate le elezioni presidenziali. Il risultato appare scontato, con la riconferma di Bashar al Assad che conta di vincere facilmente e continuare a governare anche per i prossimi sette anni. La consultazione si tiene in un clima agghiacciante: dopo oltre 3 anni di guerra e centinaia di migliaia di morti sulle schede elettorali, per la prima volta da 50 anni a questa parte, appaiono i nomi altri candidati non appartenenti alla dinastia degli Assad. La decisione, tuttavia, appare come una vera e propria farsa: malgrado il ministero dell'Interno abbia assicurato che più di 15 milioni di persone andranno a votare, l'opposizione ha spiegato come le consultazioni escludano partiti e candidati apertamente contrari al regime di Assad. "Queste elezioni sono una farsa – ha spiegato ad Al Jazeera un esponente dell'opposizione – e noi non le riconosceremo. Gli unici siriani che andranno alle urne saranno quelli che tuttora sostengono il governo".

Elezioni in Siria: contro Assad due candidati sconosciuti

Assad dovrà affrontare due concorrenti praticamente sconosciuti:  Hassan al-Nuri e Maher al-Hajjad. Il primo ha studiato a lungo negli Stati Uniti, parla fluentemente l'inglese e, all'agenzia France Press, ha dichiarato di aspettarsi di arrivare secondo, alle spalle del presidente. Insieme all'altro sfidante (al-Hajjad) nell'ultimo periodo ha lievemente criticato il regime di Assad, stando comunque ben attento a non esasperare i toni per nopn essere bollato come "terrorista vicino ai guerriglieri ribelli". I due candidati, dunque, non hanno fatto menzione delle violenze degli ultimi tre anni ed hanno attaccato solo su corruzione economica e politica.

Elezioni in Siria: urne aperte solo nelle città controllate dal regime

Nel frattempo, mentre milioni di cittadini si recheranno alle urne, la guerra non accenna a placarsi. I bombardamenti proseguono con cadenza quotidiana ad Aleppo, Hama, Damasco, Idlib e Daraa. Vista la situazione i seggi sono stati aperti solo nelle aree del paese controllate dal regime, tanto che l'opposizione non ha esitato un istante a definire le elezioni una "parodia della democrazia".

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