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Elezioni in Spagna: torna la destra al Governo, finisce con la crisi l’era Zapatero

Sconfitta storica per il Partito Socialista spagnolo, vince la destra Popolare di Mariano Rajoy. Con il 43,5% dei voti, la nuova maggioranza ottiene 186 seggi in parlamento. L’eredità di Zapatero è pesante a causa della crisi economica mondiale che mette in ginocchio la Spagna.
A cura di Alessio Viscardi
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Elezioni in Spagna, vince il partito popolare

Una maggioranza schiacciante quella del Partito Popolare vincitore delle elezioni in Spagna: il 43,5% dei voti contro il 30% del partito Socialista dell'ex-premer Zapatero. In cifre, significa che in Parlamento la destra ottiene 186 seggi, la maggioranza assoluta. È Mariano Rajoy il nuovo primo ministro iberico, che porta il partito conservatore a ottenere il migliore risultato elettorale dopo l'era di Franco. Soltanto Josè Maria Aznar nel 2000 riuscì in un'impresa simile, mentre la sinistra registra il peggiore risultato di sempre: soltato 110 seggi, peggio anche del minimo storico registrato da Joaquim Almunia sempre nel 2000.

Zapatero è stato sconfitto dalla crisi economica mondiale, costretto alle dimissioni dall'insostenibile crescita della disoccupazione in Spagna. Il boom della penisola, sostenuto dalla bolla edilizia, si è trasformato nel maggior tasso di giovani disoccupati nel mondo – tra le nazioni sviluppate.

Il candiato Alfredo Rubalcaba ha ammesso la disfatta totale, chiedendo al segretario generale del Psoe, Josè Luis Zapatero, la convocazione di un Congresso di partito. Rajoy ha 56 anni, candidato per la terza volta alla presidenza, sulla sua carriera politica ha pesato l'attentato dell'11 marzo 2004 alla stazione dei treni di Madrid. “Tutti sanno che andiamo a governare nel momento più delicato degli ultimi trent'anni per la Spagna, ma voglio dire a tutti gli spagnoli che rispetteremo fino in fondo tutti gli impegni assunti” afferma Rajoy nel suo discorso di vittoria.

Novità di questa tornata elettorale è l'affermazione in Parlamento degli indipendentisti Baschi, che ottengono 7 seggi. Le proteste degli Indignados e il loro invito all'astensione hanno avuto effetto sulla popolazione, i dati confermano un'affluenza di appena il 57%, in calo rispetto alle precedenti elezioni.

Altra novità delle elezioni spagnole del 2011 è la fine della guerra interna con l'Eta, per la prima volta dalla fine del franchismo la tornata elettorale è stata priva delle tensioni per pericolo attentati. È da un mese che il gruppo terroristico ha dichiarato la fine delle ostilità.

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