Elezioni in Spagna 2023, si vota oggi: chi vince tra Sánchez e Feijóo secondo i sondaggi
La Spagna va al voto. Oggi, domenica 23 luglio, sono aperte le urne per le elezioni generali anticipate, che il primo ministro uscente, il socialista Pedro Sánchez, ha convocato dopo la sconfitta alla tornata di amministrative e regionali dello scorso maggio. I seggi resteranno aperti dalle ore 9.00 alle 20.00. Le elezioni generali avrebbero dovuto tenersi a dicembre, ma Sánchez, dopo il risultato disastroso per il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) di cui è segretario, aveva annunciato le proprie dimissioni e il voto anticipato a luglio. Si andranno a rinnovare le Corti Generali, formate dai 350 seggi del Congresso (che corrisponderebbe alla nostra Camera dei deputati) e dai 208 del Senato.
Il principale sfidante di Pedro Sánchez e del PSOE è Alberto Núñez Feijóo, leader del Partito Popolare, che è dato dagli ultimi sondaggi come in vantaggio. Gli altri candidati sono l'attuale ministra del Lavoro, Yolanda Díaz, a capo della coalizione delle formazioni di sinistra Sumar, e Santiago Abascal, leader di Vox. Dalle ultime stime, i Popolari e Vox dovrebbero riuscire a raggiungere insieme la maggioranza assoluta e a formare quindi un nuovo governo.
Chi sono i candidati alle elezioni in Spagna 2023
Il candidato del Partito Socialista è il primo ministro uscente, Pedro Sánchez, che cerca quindi la riconferma dopo aver rassegnato le dimissioni in seguito al pessimo risultato delle tornate locali. Classe 1972, è a capo del governo spagnolo dal 2017, mentre dall'anno prima ricopre la carica di segretario del PSOE. Il socialisti al momento vengono dati dai sondaggi come secondo partito: per un nuovo mandato dovrebbero riuscire a raggiungere la maggioranza assoluta dei seggi insieme a Sumar, ma al momento la strada è tutta in salita.
Il candidato favorito alle elezioni è il presidente dei Popolari, Alberto Núñez Feijóo. Classe 1961, è un senatore e guida il PP dall'anno scorso. È stato presidente della Giunta della Galizia dal 2009 fino al 2022, per quattro diversi mandati. Alle elezioni locali dello scorso maggio i Popolari sono riusciti a trionfare nella maggior parte delle comunità autonome spagnole al voto, spesso andando a spodestare la guida socialista. Per riuscire a governare, il PP dovrà fare un'alleanza con Vox, come fatto appunto a livello locale.
Il candidato di Vox, il partito di estrema destra spagnolo, è Santiago Abascal. Presidente dello schieramento dal 2014, al momento ricopre la carica di deputato. Prima era stato deputato del parlamento basco. Classe 1976, in gioventù aveva militato nel Partito Popolare, che aveva poi lasciato in contrasto con i vertici. Dal 2014 è parte di Vox, di cui è stato subito eletto alla guida. Tra i suoi modelli politici di riferimento c'è Giorgia Meloni, che ha spesso invitato agli eventi del partito.
Alla guida di Sumar, il partito che riunisce le forze politiche progressiste, c'è l'attuale ministra del Lavoro, Yolanda Díaz. Classe 1971, è stata membro del Partito Comunista in gioventù, per poi guidare per diversi anni Esquerda Unida. L'anno scorso ha fondato Sumar, di cui è appunto la candidata in questa tornata elettorale.
Cosa dicono gli ultimi sondaggi
Secondo gli ultimi sondaggi il Partito Popolare è in vantaggio al 31,5%, seguito dal PSOE al 28,5%. Gli altri due principali partiti in corsa, Vox e Sumar, vengono dati rispettivamente al 13,5% e al 14%. L'ipotesi più probabile è quindi che PP e Vox riescano ad aggiudicarsi la maggioranza dei seggi in Parlamento, formando così un nuovo governo, anche grazie al sostegno di altre formazioni conservatrici locali. In tal caso anche in Spagna, come accaduto recentemente in diversi altri Paesi europei, si formerebbe un governo guidato da un'alleanza di destra ed estrema destra. "In gioco non c'è un'alternanza al governo, ma la nostra democrazia. Evitiamo che la Spagna entri in un tunnel tenebroso", ha commentato ultimamente Sánchez.
Come funziona la legge elettorale spagnola
La legge elettorale spagnola risale al 1977. Secondo questa, i 350 seggi del Congresso sono assegnati con un sistema proporzionale (senza premio di maggioranza) che tiene conto dei voti presi da ogni partito nelle diverse circoscrizioni. Queste corrispondono pressapoco alle province (la suddivisione amministrative seconda alle comunità autonome) ed eleggono un numero diverso di deputati a seconda della loro estensione. Al Senato, invece, vige un sistema maggioritario plurinominale: per ogni provincia vengono eletti quattro senatori, con venti seggi determinati dai collegi speciali riservati a isole e città autonome.
Quando arrivano i risultati e dove seguirli
I seggi chiuderanno questa sera alle ore 20. Da quel momento inizierà lo scrutinio dei voti. I risultati arriveranno con ogni probabilità a cavallo tra domenica e lunedì, per consolidarsi domani mattina. Saranno trasmessi dalle principali emittenti spagnole, ma sarà possibili consultarli anche online e sui media italiani.