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Elezioni in Polonia 2023, ecco i risultati definitivi: la maggioranza ai filo-Ue di Tusk

Nonostante il partito del primo ministro uscente Morawiecki sia arrivato primo alle elezioni in Polonia, la coalizione europeista guidata da Donald Tusk sembra avere la maggioranza in Parlamento: alle urne si è presentato il 72,9% degli elettori, il dato più alto dal 1989.
A cura di Andrea Miniutti
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Fuori Morawiecki, dentro l'opposizione: i risultati definitivi delle elezioni in Polonia presagiscono un ribaltone nelle istituzioni di Varsavia. Diritto e Giustizia (Pis), il partito del primo ministro uscente, è stato il più votato nel Paese, con il 35.4% di voti e 194 seggi ottenuti, ma non sono abbastanza per garantirgli una maggioranza in Parlamento. Invece, i partiti che durante la scorsa legislatura stavano all'opposizione – se raggiungessero un accordo – potrebbero portare alla nascita di un esecutivo di stampo europeista, quindi di segno opposto rispetto a quello precedente.

Pis al 36,8%, ma coalizione di Tusk al 31,6% negli exit poll

Questi tre partiti non si sono presentati come una coalizione, ma hanno in comune l'obiettivo di vincere le elezioni per ripristinare i rapporti con Bruxelles. Tra questi, il più votato è stato Coalizione Civica (Ko), lo schieramento guidato dall'ex presidente del Consiglio europeo Donald Tusk che ha preso il 30.7%, risultato che dovrebbe garantirgli 157 seggi in Parlamento. Questa forza politica è l'unione di quattro partiti che è riuscita a mettere d'accordo socialdemocratici, ambientalisti, cristiano-democratici e liberal-conservatori. Le altre due formazioni, Terza Via (ambientalisti) e Nuova Sinistra, avendo ottenuto rispettivamente il 14.4% (65 seggi) e il 8.6% (26 seggi) dei voti.

Siccome Diritto e Giustizia può trovare una sponda esclusivamente nel partito di estrema destra Confederazione, che ha preso solo 18 seggi (7,2% dei voti), le tre forze che si oppongono a Morawiecki possono garantire una maggioranza in Parlamento. Infatti, nel Parlamento occuperanno un totale di 248 seggi su 460, il che significa che il presidente polacco Andrzej Duda potrebbe dare a Donald Tusk l'incarico di formare un nuovo governo e diventare primo ministro, carica che ha già ricoperto tra il 2007 e il 2014. Per l'ex presidente del Consiglio europeo, questi risultati significano solamente una cosa: "La democrazia ha vinto. La Polonia ha vinto". Si è definito "l'uomo più felice della terra" e ha parlato di un cambio di rotta che segna "la fine dei tempi brutti".

I dati dell'affluenza alle urne alle elezioni in Polonia 2023

Gli esiti definitivi sono stati comunicati questa mattina dalla commissione elettorale statale e fanno capire quanto siano state importanti queste elezioni, sia per i polacchi che per l'Europa. L'affluenza alle urne è stata la più alta dalle prime elezioni democratiche tenute in Polonia tenute nel 1989: quest'anno è andato a votare il 74,4% degli elettori, mentre 34 anni fa era stato il 62,7%. Alle consultazioni del 2019, invece, l'affluenza era stata solo del 45,7%, quasi trenta punti percentuali in meno. Questo dato, assieme alla vittoria dei partiti europeisti, segna la forte volontà della popolazione di un'inversione di rotta: negli ultimi anni, la Polonia è stata tra i principali ostacoli al raggiungimento di un'integrazione più profonda tra Stati dell'Ue, in particolare per la sua forte opposizione ai progetti di riforma che puntavano ad una maggiore solidarietà nella gestione dell'immigrazione.

Nonostante le idee concordi sull'Unione europea, se vorranno formare un governo i tre "partiti anti-Morawiecki" dovranno trovare una quadra delle proprie visioni del mondo, anche per quanto riguarda il tema dei diritti. Ad esempio, il partito di Donald Tusk, Piattaforma Civica, è a favore dell'aborto e delle unioni civili, ma ostacola i matrimoni omosessuali e le adozioni da parte delle coppie dello stesso sesso. Ma queste idee non sono condivise da tutti all'interno dell'alleanza.

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